9 novembre 2016 17:25
Il Consiglio dei ministri, riunitosi questa sera a Palazzo Chigi, ha approvato, in esame preliminare, un decreto legislativo di attuazione della direttiva (UE) 2015/720 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 29 aprile 2015, che modifica la direttiva 94/62/CE per quanto riguarda la riduzione dell’utilizzo di borse di plastica in materiale leggero.
In particolare, si legge nel comunicato stampa diffuso al termine del consiglio: “Il provvedimento mira a prevenirne o ridurne l’impatto, prevedendo tra l’altro il divieto di fornitura a titolo gratuito delle borse di plastica ammesse al commercio e la progressiva riduzione della commercializzazione delle borse di plastica fornite a fini di igiene o come imballaggio primario per alimenti sfusi diverse da quelli compostabili".
Secondo alcune indiscrezioni, i sacchetti per ortofrutta compostabili dovrebbero essere impiegati a partire dal 1 gennaio 2018.
I punti salienti del provvedimento all'esame del Governo erano già contenuti nella Legge di delegazione europea 2015, che raccomandava anche l'utilizzo, per i sacchetti ortofutta, di materia prima rinnovabile, in tutto o in parte (leggi articolo).
"In attesa di leggere il testo, auspichiamo che il provvedimento, per quanto concerne il contenuto di rinnovabili, si allinei alla normativa francese, i cui termini sono già stati approvati da Bruxelles", commenta a caldo Marco Versari, Presidente di Assobioplastiche.
La legge francese sulla transizione energetica impone, a partire dal prossimo anno, la vendita di sacchetti per ortofrutta compostabili (anche se in ambiente domestico e non industriale come nel nostro paese) e con un contenuto di materie prime rinnovabili crescente: dal 1 gennaio 2017 sarà sufficiente il 30%, ma nel 2020 si dovrà raggiungere il 50%, per arrivare al 60% a partire dal 2025.
Oggi in Italia è vietata la vendita di sacchetti per la spesa monouso in plastica, ad eccezione di quelli compostabili, ma la legge non impone la cessione degli shopper a titolo oneroso. Inoltre, dal divieto sono espressamente esclusi i sacchetti per ortofrutta.
Nonostante non siano imposti dalla legge, sacchetti leggeri e guanti compostabili sono stati adottati da alcune catene della GDO, quali Unicoop Firenze (leggi articolo) e Eataly (leggi articolo)
Secondo gli ultimi dati Assobioplastiche (leggi articolo), il mercato dei sacchetti compostabili in Italia vale circa 40mila tonnellate, volume che potrebbe raddoppiare se non circolassero shopper fuorilegge.
LA DIRETTIVA (UE) 2015/720 modifica la direttiva imballaggi (94/62/CE) su alcuni punti, al fine di favorire la riduzione dell’utilizzo di borse di plastica in materiale leggero (sotto i 50 micron) e ultraleggero (sotto i 15 micron). Gli Stati membri sono obbligati ad adottare le misure necessarie "atte a conseguire sul loro territorio una riduzione sostenuta dell’utilizzo di borse di plastica in materiale leggero”, che possono includere obiettivi di riduzione nazionali, restrizioni all'uso o misure finanziarie e possono variare a seconda dell'impatto ambientale che tali borse hanno quando sono recuperate o smaltite, delle loro proprietà di compostabilità, della loro durata o dell'uso specifico previsto.
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