Vendite MaterialScience sui livelli 2014, ma con margini in forte aumento grazie a minori costi delle materie prime.
30 luglio 2015 05:47
Secondo trimestre in rosa per il gruppo Bayer, che vede crescere i ricavi del 18% a oltre 12 miliardi di euro, con un margine operativo lordo rettificato (Ebitda) di 2,9 miliardi di euro (+33%) e utili in progresso del 21% a 1,15 miliardi di euro.
Per quanto concerne la divisione MaterialScience, che a settembre sarà scorporata dal gruppo per dar vita a Covestro (in vista di una successiva quotazione in Borsa), le vendite si sono attestate a 3,18 miliardi di euro, sullo stesso livello del secondo trimestre 2014 a parità di perimetro e cambi (+11,2% in termini assoluti), con volumi in crescita in tutte le aree.
In dettaglio, le vendite di materie prime poliuretaniche hanno scontato il basso livello dei prezzi, chiudendo in calo del 2,9% rispetto allo stesso trimestre dell’anno scorso, nonostante un aumento dei volumi. Sono invece aumentate del 5,3% le vendite di policarbonati, grazie alla ripresa dei volumi trainata dalla domanda del settore automotive, nonostante - anche in questo caso - la flessione dei prezzi. Coating, adesivi e specialità hanno registrato un aumento del 6%, grazie ad una combinazione di volumi crescenti e prezzi stabili.
Nonostante le vendite piatte, MaterialScience ha registrato un miglioramento dei margini, con l’Ebitda rettificato salito dell’87% a 506 milioni di euro, contro i 270 milioni dello stesso trimestre 2014, in virtù dell’accresciuta domanda con minori costi delle materie prime, che hanno più che compensato la discesa dei prezzi di vendita.
A dispetto dei positivi risultati del secondo trimestre, il gruppo tedesco ha rivisto al ribasso le previsioni sulle vendite per l’intero 2015, in ragione della recente dismissione di alcune attività nel settore medicale e dell’andamento dei tassi di cambio. La stima più recente indica per l’intero esercizio 2015 un giro d’affari intorno a 47 miliardi di euro (a cambi e perimetro costante) rispetto ad una forchetta, ipotizzata in precedenza, tra 48 e 49 miliardi di euro.
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