Secondo CNA Produzione e Assoecoplast l’iter di approvazione della Direttiva Imballaggi è ancora lungo e gli sviluppi incerti e imprevedibili.
19 marzo 2014 16:49
CNA produzione e Assoecoplast (l’associazione dei produttori di additivi oxo-biodegradabili) hanno diramato un comunicato congiunto in merito alla recente approvazione, da parte della Commissione Ambiente del Parlamento Europeo, della bozza di modifica della direttiva Imballaggi che fissa target di riduzione degli imballaggi in plastica.
Nella nota, le due associazioni ricordano che la proposta e? ancora suscettibile di modifiche da parte del Parlamento Europeo e, in ogni caso, prima di entrare in vigore e di essere pubblicata sulla GUCE, dovra? superare contestualmente il vaglio del Consiglio Europeo, peraltro nelle more delle imminenti elezioni europee.
“Anche l’approvazione definitiva della modifica alla Direttiva nella forma uscita dalla Commissione Ambiente - affermano CNA produzione e Assoecoplast - non determinerebbe l’automatica operatività del divieto di commercializzazione previsto in Italia dalla legge 28/2012, né tanto meno l’entrata in vigore delle relative sanzioni, in quanto la Legge Italiana e? ampiamente difforme dalla proposta UE in oggetto”. “Al contrario - aggiungono -, lo Stato Italiano dovrebbe adottare nei tempi previsti provvedimenti conformi al nuovo dispositivo e quindi necessariamente diversi da quanto contenuto nella legge specifica gia? incorsa nella procedura d’infrazione europea”.
“Nel caso venisse approvata la deroga all’articolo 18 della Direttiva Imballaggi, condizione che non riteniamo accettabile in quanto resta palesemente contraria ai principi di libera concorrenza e circolazione delle merci nel mercato unico europeo e alla quale ci opporremo ancora, il divieto della commercializzazione di sacchi sotto i 50 micron non potrebbe essere selettivo ed applicarsi solo a determinate tipologie di imballaggi e non ad altre - si legge nella nota -. Un divieto di commercializzazione dovrebbe cioe? colpire tutte le tipologie di imballaggi sotto i 50 micron. Questo, naturalmente, se lo Stato italiano dovesse continuare testardamente ad insistere con divieti di commercializzazione anziche? prendere in considerazione altre misure incentivanti/disincentivanti all’utilizzo”.
Le due associazioni concludono il comunicato affermando che: "E’ assolutamente scorretto e propagandistico affermare che la proposta abbia ricalcato lo ‘spirito’ della legge italiana in materia o che addirittura l’ abbia gia? resa pienamente operativa. Gli sviluppi della vicenda restano quindi ancora incerti ed imprevedibili.
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