Il CEO della società californiana: "mercato confuso senza una presa di posizione da Bruxelles".
24 settembre 2013 15:36
Sulla messa al bando degli shopper in Italia facciamo fatica a capire qualcosa noi, che viviamo nel Belpaese, figuriamoci oltreoceano. E, infatti, il produttore californiano di bioplastiche Cereplast lamenta la confusione che si sta creando sul mercato in mancanza di una chiara presa di posizione da parte della Commissione Europea, dopo che il 13 settembre scorso è scaduto il periodo di standstil in merito alla notifica a Bruxelles del DM 18 marzo 2013 ("Individuazione delle caratteristiche tecniche dei sacchi per l’asporto delle merci"), che fissa criteri di biodegrabilità dei sacchetti e le relative sanzioni.
In una nota, la società americana prova a mettere in fila tutti i passaggi normativi - e solo quelli dell'ultimo decreto -, ma deve arrendersi all'ultimo step, il passaggio in Commissione della notifica. Senza contare la confusione che sta generando la presa di posizione del Governo inglese, che un giorno presenta un parere motivato contro il nostro decreto, congelandolo a Bruxelles, e il giorno dopo dichiara la volontà di limitare il consumo di sacchetti usa-e-getta introducendo una eco-tassa.
Siamo d'accordo che tra un divieto alla commercializzazione e una tassa c'è una bella differenza - e che la direttiva imballaggi vieta il primo caso, ma non il secondo - ma certe questioni di lana caprina difficilmente vengono capite fuori dai confini continentali. Oltre tutto, non aiutano le dichiarazioni del Commissario UE all'Ambiente - Janez Potocnik -, che appoggia pubblicamente le iniziative che limitano l'uso di shopper usa-e-getta e auspica un iniziativa europea in tal senso, ma nelle pieghe del discorso prende le distanze dalla messa bando decisa dall'Italia.
Tanto basta a confondere le idee a Frederic Scheer, CEO di Cereplast, azienda che punta sul mercato italiano per incrementare le sue vendite (ora, però, guarda anche all'India, forse un mercato più semplice da affrontare...) e che aveva dichiarato in passato l'intenzione di aprire un impianto di compounding in Umbria. "Il 13 settembre è trascorso senza un aggiornamento da parte dell'Unione Europea e ciò ha lasciato il mercato europeo in uno stato di confusione sullo stadio di applicazione della normativa - afferma Scheer -. Purtroppo, quando si tratta di un organo di governo, bisogna aspettarsi dei ritardi. Ciò nonostante, siamo fiduciosi su una risoluzione a breve termine".
Il CEO di Cereplast stima che se il bando italiano fosse applicato in tutta Europa, si aprirebbe un mercato da 1 milione di tonnellate annue di bioplastiche, per un valore intorno ai 4 miliardi di dollari da dividere tra un "piccolo numero di produttori". Tra i quali, ovviamente, si colloca.
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