Vendite di polimeri vergini scese l'anno scorso del 9%: si riparte dai livelli del 1997.
15 febbraio 2013 07:30
Il Regno Unito restituisce Hong Kong alla Cina, prime proteste degli allevatori italiani contro le quote latte, Bill Clinton inizia il suo secondo mandato come Presidente degli Stati Uniti, un gruppo di indipendentisti veneti occupa per qualche ora il campanile di San Marco. Correva l'anno 1997 e le vendite di materie termoplastiche nel nostro paese ammontavano a 5,42 milioni di tonnellate.
Nel 2012 siamo tornati sullo stesso livello di quell'anno, come confermano i dati riportati sull'ultima edizione dello studio multiclient Plastic trend Synthesis della società milanese Plastic Consult.
Le vendite complessive di polimeri vergini l'anno scorso sono scese del 9% a 5,43 milioni di tonnellate, dato che si somma - in negativo - alla flessione del -3,6% registrata nel 2011. Il crollo emerge in modo evidente confrontando il dato del 2012 con quello del 2007, anno precedente la crisi economica e finanziaria, quando le vendite superarono 7,1 milioni di tonnellate.
"La dinamica di mercato ha scontato non solo la cronicizzazione delle difficoltà delle imprese sul mercato interno, ma anche di un rallentamento sui principali mercati di sbocco europei che si è verificata a partire dalla seconda metà dell’anno", commenta Paolo Arcelli di Plastic Consult.
"Sul fronte dei consumi, tutti i principali mercati escono con le ossa rotte. I polietileni hanno registrato nel complesso un calo di oltre il 13% rispetto al 2011, trascinati verso il basso da tutti i maggiori settori di sbocco".
La scossa, in ogni caso, ha interessato tutte le principali materie plastiche, pur con diversa magnitudo: gli stirenici hanno messo a segno l'anno scorso una flessione del -14%, il PVC del -10% e l'ABS del -4%. Solo il polipropilene è riuscito a limitare i danni, chiudendo il 2012 con una perdita di "soli" due punti percentuali rispetto al 2011, mentre il PET ha registrato per il secondo anno consecutivo una caduta di circa il -4%.
Secondo lo studio Plastic Consult, la ripartizione del mercato per principali applicazioni è rimasta sostanzialmente invariata rispetto al 2011, confermando che la crisi nel nostro a paese è ormai generalizzata: l’imballaggio continua rappresentare circa il 50% del mercato, seguito da edilizia con poco più del 10%, in forte ridimensionamento rispetto all’anno precedente. Altri importanti settori di sbocco si confermano mobile/arredamento, trasporti, elettrodomestici e agricoltura, con una quota compresa tra il 2 ed il 3%.
Per informazioni: Plastic Consult
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