Uno studio di Centrobanca fotografa il comparto gomma-plastica varesino, che si appresta a tornare sui livelli precrisi.
20 luglio 2011 05:40
Nel corso del convegno "I settori Varesini della chimica e delle materie plastiche-gomma: realtà - prospettive e la questione del valore" tenutosi ieri nel capolugo lombardo, sono stati diffusi i risultati di uno studio realizzato da Centrobanca in collaborazione con Banca Popolare di Bergamo e Unione degli Industriali per valutare la salute e le prospettive di due settori chiave del tessuto produttivo provinciale dopo gli anni difficili della crisi. Si tratta di un'indagine condotta su un campione di 81 aziende della provincia, 26 appartenenti al settore dei prodotti chimici e 55 del comparto gomma-plastica, che nel complesso realizzano un giro d'affari di 2,5 miliardi di euro.
Come sta la plastica? Con un giro d'affari di 1,7 miliardi di euro, il comparto varesino delle materie plastiche e gomma dovrebbe tornare quest'anno sui livelli precedenti alla crisi del 2009. Secondo i ricercatori, nei prossimi anni le aziende dovranno fare i conti con prospettive di crescita dei ricavi aggregati molto bassi a causa della limitata espansione economica sia a livello nazionale che continentale. In termini di redditività, il 2010 è stato un anno tutto sommato favorevole, poiché per buona parte dell'anno la ripresa dei volumi venduti è stata accompagnata da un incremento moderato nel costo materie prime. Radicalmente diverso l'andamento nei primi mesi di quest'anno: materie prime e risorse energetiche hanno mostrato un forte aumento che dovrebbe causare una significativa flessione della redditività operativa. Nei prossimi due anni. spiegano gli analisti, dovrebbe manifestarsi un nuovo recupero dei margini, grazie all'atteso calo del costo degli input produttivi. Nel complesso però la redditività operativa delle aziende del comparto resta piuttosto modesta.
Il comparto chimico varesino nel 2009 ha registrato una flessione del fatturato del 7,7% per tornare a crescere già nel corso dell'anno successivo. Se nel biennio 2010/2011 la crescita è imputabile principalmente alla ripresa dei prezzi e al trasferimento su questi dei maggiori costi di produzione dovuti alle materie prime, nei due anni successivi i ricercatori prevedono una ripresa anche dei volumi produttivi. In termini di redditività, le aziende esaminate si attestano su livelli medi.
Aumentare al redditività. "L'esito dell'analisi per i due settori mette in luce una serie di aspetti compositi - ha commentato Pio De Gregorio, Responsabile Business Intelligence di Centrobanca e autore dello studio -. Il settore dei prodotti chimici nel complesso genera valore economico, mentre per il settore gomma e materie plastiche il risultato dell'analisi evidenzia un panorama in alcuni casi non altrettanto univoco. In entrambi i comparti, però, è evidente l'esigenza di un incremento di redditività e questo per le imprese che vogliono restare padrone del proprio destino, significa anche assumere la prospettiva di realizzare fusioni e acquisizioni".
Imboccare la strada dell'aggregazione. "Questa ricerca - ha aggiunto il Presidente dell'Unione degli Industriali della Provincia di Varese, Giovanni Brugnoli - può rappresentare un ulteriore stimolo a proseguire, così come è già stato fatto per altri settori, sulla strada delle aggregazioni e delle reti anche per ciò che concerne la realtà della chimica-farmaceutica e della gomma-plastica. È una sfida che dobbiamo saper cogliere pur conoscendo le difficoltà, insite nella struttura stessa dei comparti in questione. A unire tutte queste imprese è il sapere tecnologico. È su questo fattore, che dobbiamo riuscire a lavorare per arrivare a sviluppare un senso di appartenenza ad una rete comune di imprese che abbia come fine la condivisione prima, e la soluzione poi, delle stesse problematiche. Di una via condivisa di sviluppo".
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