Quotazione del petrolio ai livelli minimi, ma i prezzi delle materie plastiche non scendono e talvolta aumentano.
7 settembre 2015 05:35
Fédération de la Plasturgie et des Composites, l’associazione dei trasformatori francesi di materie plastiche, lancia l’ennesimo l’allarme sull’elevato costo delle materie prime, che ha subito solo lievi ribassi, nonostante la quotazione del petrolio abbia registrato nei mesi scorsi una drastica flessione e ora sia stabilizzato sui minimi livelli.
Secondo l’associazione, di questa “primavera energetica” si stanno avvantaggiando solo i produttori di materie plastiche, che vedono aumentare i loro margini, mentre i trasformatori non possono contare sulla riduzione dei costi delle materie prime pur subendo la pressione dei settori a valle, soprattutto nel caso di imballaggio e costruzioni.
Mentre il prezzo del petrolio è sceso del 45% dal giugno 2014 - rileva la Federazione francese - i prezzi delle materie plastiche sono restati fermi ai livelli dell’anno scorso e, in qualche caso, addirittura aumentati, come nel caso del polietilene (+45% da febbraio 2015) o del PVC, che ha messo a segno un incremento del 35% nel primo semestre di quest’anno.
“I margini dei produttori di materiali sono cresciuti di oltre il 50%, a discapito dell’industria della trasformazione - afferma Jean Martin, segretario della Fédération de la Plasturgie et des Composites -. In aggiunta, i trasformatori hanno dovuto affrontare un elevato numero di chiamate di forza maggiore da parte dei loro fornitori: oltre 40 casi su un totale di 200 siti europei”.
I produttori di materie plastiche sono costretti a formulare le loro decisioni di acquisto su base quotidiana - nota ancora l’associazione -. La mancanza di visibilità indebolisce l’intero settore e complica la messa a punto di politiche di investimento e di innovazione.
“Oggi i produttori di materie plastiche francesi acquistano il 90% delle loro materie prime in Europa, ma le forniture extra-europee stanno diventando sempre più attraenti - nota Florence Poivey, Presidente della Fédération de la Plasturgie et des Composites -. Se i gruppi petrolchimici continueranno ad aumentare i loro margini a discapito dell’industria francese ed europea, inevitabilmente i trasformatori si rivolgeranno a fornitori di altri paesi, negli Stati Uniti o in Medio Oriente”.
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