Tra cinque anni la joint-venture saudita realizzerà un giro d'affari annuo di 10 miliardi di dollari.
10 ottobre 2011 06:40
Dopo aver ottenuto il via libera dai rispettivi board a fine luglio, i vertici di Saudi Aramco e Dow hanno firmato sabato scorso l'accordo di joint-venture per la creazione di Sadara Chemicals Company, che gestirà uno dei più grandi complessi chimici a livello mondiale, senza dubbio il più rilevante tra quelli realizzati in un'unica fase.
il nuovo petrolchimico di Jubail, in Arabia Saudita, costerà intorno ai venti miliardi di dollari, dodici dei quali messi sul piatto dai due partner. Prevede un cracker world-scale e 26 impianti a monte con una capacità, tra intermedi chimici e plastiche, pari a circa 3 milioni di tonnellate annue, tra cui materie prime per poliuretani (isocianati, polioli di polietere), ossido e glicole di propilene, elastomeri, polietilene a bassa densità e lineare, eteri di glicole e ammine.
I lavori di costruzione sono già partiti: le prime produzioni sono attese nella seconda metà del 2015, mentre la piena operatività è prevista entro l'anno successivo.
Il progetto rientra in un più ampio programma di diversificazione della produzione petrolchimica saudita, che ha l'obiettivo di estendere verso il basso la filiera della plastica: non solo petrolio, gas e commodities, quindi, ma anche specialità e, in prospettiva, una piattaforma per l'industria trasformatrice.
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