1 agosto 2023 08:40
Il produttore italiano di imballaggi flessibili in polietilene Crocco ha rinnovato le certificazioni ambientali ISO 14067 Systematic Approach e ISO 14064-1.
In dettaglio, la norma ISO 14067 stabilisce i requisiti per la quantificazione della carbon footprint, ossia la misurazione delle emissioni di CO2 equivalenti generate per chilogrammo di prodotto, secondo una visione che considera l'intero ciclo di vita del prodotto (Life Cycle Assessment).
Attraverso questo strumento, l'azienda vicentina può comunicare l'impronta climatica dei suoi prodotti ai clienti, permettendo loro - e quindi ai loro clienti - di comprendere l'impatto ridotto dei film plastici realizzati dall'azienda. Nel 2020, Crocco è stata la prima azienda italiana nel settore dei film in polietilene ad ottenere questa attestazione.
La certificazione ISO 14064 riguarda invece l'inventario di gas effetto serra per cui Crocco è in grado di identificare e determinare le proprie emissioni dirette e indirette: dall'uso di energia elettrica e gas per i processi produttivi, fino alle emissioni che avvengono fuori dal perimetro aziendale (come la logistica) per comprendere anche quelle legate al fine vita del prodotto e al pendolarismo dei dipendenti.
Tre anni fa, il produttore vicentino di imballaggi flessibili ha lanciato il programma Greenside, volto a compensare le emissioni di CO2 legate alla produzione di packaging, che non possono essere ridotte attraverso l’ecodesign, attraverso l’acquisto di Crediti di carbonio (leggi articolo).
Questo approccio ha fatto di Crocco un benchmark nazionale, come conferma la collaborazione avviata con il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica “volta ad individuare, promuovere e valorizzare iniziative comuni finalizzate all’analisi e riduzione dell’impronta ambientale relativa al proprio settore di produzione”, senza costi per il ministero.
“Abbiamo siglato questo accordo – spiega il CEO della societò, Renato Zelcher (nella foto) - per offrire un contributo alla ricerca e alla diffusione di conoscenza su questo tema delicato. Nel nostro settore, siamo considerati punto di riferimento nello sviluppo di prodotti plastici sostenibili da ben prima che il dibattito esplodesse nell’opinione pubblica. Abbiamo quindi una competenza e uno storico di dati e ricerche che vogliamo condividere con le istituzioni affinché si possa lavorare sulle policy di tutela ambientale grazie al contributo della scienza, dei numeri e della tecnica”.
Fondato nel 1967 da Bruno e Luciana Crocco, il gruppo veneto è oggi uno dei principali produttori di imballaggi flessibili, con quattro stabilimenti che occupano una superficie complessiva di 65.000 metri quadrati, a cui si aggiunge una filiale commerciale in Germania.
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