3 marzo 2023 12:36
Il produttore cinese di bioplastiche Bluepha ha presentato i primi due gradi commerciali a base di PHA (poli-idrossi-alcanoato), polimero biobased e biodegradabile anche in ambiente marino, oltre che compostabile, prodotto nel nuovo impianto di Yancheng, completato l'anno scorso in meno di un anno di lavori (leggi articolo).
La bioraffineria, che produce PHA partendo da biomasse trasformate da batteri, nella sua prima fase (BioFAB1) ha una capacità pari a 5mila tonnellate annue di poli-idrossialcanoato commercializzato con il marchio Bluepha PHA.
Attualmente il feedstock è olio vegetale proveniente da fonti sostenibili, ma il mix può essere modificato, fino a includere - in futuro - anche anidride carbonica proveniente da scarichi industriali.
I due gradi introdotti sul mercato si distinguono per il contenuto di comonomeri: BP350 è più flessibile, mentre il tipo BP330, con basso tenore di comonomero, è più rigido. I materiali sono distribuiti sia in forma di granulo che in polvere.
Secondo prove di degradazione condotte nei laboratori della belga OWS, nel compostaggio domestico, campioni di film prodotti con entrambi i gradi avrebbero subito una completa degradazione in 10 settimane. In ambiente marino, sono state necessarie 16 settimane affinché entrambi i gradi raggiungessero una percentuale di biodegradazione vicina al 90%, molto simile a quella della cellulosa. Entrambi i gradi possiedono il 100% di contenuto di carbonio di origine biologica, come certificato da TÜV Austria.
Bluepha ha intenzione di procedere all'espansione dello stabilimento (BioFAB2), con l'obiettivo di arrivare a produrre complessivamente 25.000 tonnellate annue di biopolimero. Procedono anche gli studi per migliorare le proprietà fisico-meccaniche e reologiche dei materiali, al fine di ottimizzare la lavorabiiltà e ampliare lo spettro applicativo.
La società cinese sta anche lavorando al processo Biohybrid, oggi ancora in fase pilota, che in futuro consentirà di utilizzare come feedstock biomasse miscelate con CO2 sequestrata, migliorando ulteriormente il profilo ambientale dei prodotti. La produzione con questo processo - afferma Bluepha - potrebbe iniziare tra circa due anni con l'obiettivo di aumentare progressivamente la proporzione di atomi di carbonio ottenuti dal sequestro di gas serra, portandola dal 10% al 20% entro il 2027 fino a raggiungere, in prospettiva, il 100%.
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