17 settembre 2019 10:00
Il fornitore di tecnologie per la manifattura additiva EOS esporrà al K2019 la tecnologia LaserProFusion lanciata alla fine dell’anno scorso in occasione di formnext, sviluppata per far concorrenza allo stampaggio ad iniezione nella lavorazione di polimeri su volumi produttivi consistenti. Nello stand saranno mostrati alcuni esempi di componenti che si possono ottenere mediante sinterizzazione di polveri, senza utilizzo di stampi (tool free).
Basata sul processo di sinterizzazione, LaserProFusion ottimizza l’interazione tra i materiali in polvere e i laser destinati alle applicazioni industriali. Rispetto al processo di sinterizzazione tradizionale, dove un unico laser CO2 si muove all’interno dell'area di lavoro, la macchina sviluppata da EOS utilizza per fondere il materiale fino a un milione di laser a diodo, in grado di generare un’energia complessiva di 5 kilowatt. Per ogni strato, vengono attivati solo i laser a diodo che corrispondono ai dati CAD del pezzo, a livello di singolo pixel. In questo modo vengono ridotti significativamente i tempi di esposizione, indipendentemente dal numero di parti e dalla loro geometria.
"Lo stampaggio a iniezione tradizionale continua ad avere un problema sostanziale, ovvero che la costruzione di stampi rappresenta una parte considerevole dei costi ed è economicamente sostenibile solo a partire da diverse migliaia di unità prodotte - afferma Tim Rüttermann, Senior Vice President dell’unità Polymer Systems & Materials di EOS -. LaserProFusion toglie questo limite, poiché è possibile produrre componenti semplici o complessi senza la necessità di stampi. Inoltre, la digitalizzazione del processo rende la personalizzazione di massa una realtà". Secondo Rüttermann, questa tecnologia di stampa 3D può offrire costi di produzione unitari concorrenziali per quantitativi anche superiori a 100.000 pezzi l’anno.
L’additive manufacturing in modalità tool free - afferma l’azienda - rende possibile implementare un’ampia gamma di funzionalità tecniche con un numero ridotto di componenti: tutte le parti richieste vengono prodotte in un singolo passaggio, inclusi i componenti funzionali, riducendo le laboriose fasi di assemblaggio. Secondo EOS, nel settore automobilistico, cove i costi sono in larga parte già ottimizzati, l’utilizzo della manifattura additiva su scala industriale potrebbe aumentare l’efficienza fino al 50%.
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