21 settembre 2018 07:42
Si consolida il sistema di alleanze tra riciclatori e produttori di imballaggi per garantire un flusso stabile e qualitativamente elevato di materiale rigenerato, necessario per produrre imballi sostenibili su scala industriale.
L’ultimo accordo strategico è stato siglato nei giorni scorsi in Francia tra Paprec Recyclage e il produttore di imballaggi in plastica Groupe Guillin, attraverso il progetto Reusal, con l’obiettivo di sviluppare una filiera del riciclo di vaschette in PET in linea col piano del Governo francese che punta a riciclare il 100% dei packaging in plastica entro il 2025 (contro il 20% attuale), anche attraverso un sistema di incentivi e disincentivi in forma di bonus-malus (leggi articolo).
Per accelerare questo trend, le due società hanno deciso di combinare le attività nella di ricerca e sviluppo volte a sviluppare un sistema di recupero, trattamento e rigenerazione di PET grado alimentare partendo dai rifiuti da imballaggio, in ottica closed-loop, ovvero “da vaschetta a vaschetta”.
Il piano prevede lo sviluppo e l’ottimizzazione dei processi di selezione di vaschette PET nell’ambito della raccolta differenziata, nonché la messa a punto di tecnologie di riciclo di questi flussi. Inoltre, i due partner studieranno imballi più sostenibili lavorando sull’ecodesign e sull’incorporazione di sempre maggiori quantità di PET rigenerato nei contenitori per alimenti.
La selezione di vaschette dal flusso dei rifiuti in plastica è già stato testato con successo su scala industriale da Paprec, in un impianto avviato due anni fa. Il riciclatore francese possiede nel complesso una capacità di trattamento pari a 300mila tonnellate annue, pari ad un terzo del volume di rifiuti da imballaggio in plastica raccolti ogni anno in Francia.
“Per andare avanti nel riciclo delle materie plastiche, il modello di alleanza tra un riciclatore e un utilizzatore industriale è quello più efficace”, afferma Sebastien Petithuguenin, General Manager di Paprec. “La combinazione delle conoscenze e delle competenze dei nostri due gruppi ci consentirà di individuare le migliori scelte tecniche e quindi sviluppare soluzioni adatte alle nostre esigenze, per ottenere un materiale riciclato che rispetti rigorosamente le attuali norme e criteri di sicurezza alimentare”, aggiunge Sophie Guillin-Frappier, direttore generale del gruppo Guillin.
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