6 aprile 2018 11:18
Dopo la pronuncia del Consiglio di Stato sulla possibilità di utilizzare sacchetti portati da casa per confezionare prodotti sfusi nel banco ortofrutta (leggi articolo) - sotto determinate condizioni - sul tema interviene Federdistribuzione, l’associazione che rappresenta in Italia la grande distribuzione organizzata (GDO), che chiede al Governo di fare marcia indietro sulla cessione onerosa dei sacchetti, al fine di ridurre i disagi per esercenti e consumatori.
“Il recente parere del Consiglio di Stato rende possibile l’utilizzo di sacchetti nuovi autonomamente reperiti dal consumatore, anche di materiali diversi rispetto alla plastica biodegradabile, purché idonei a preservare l’integrità della merce e rispondenti alle caratteristiche di legge - si legge in un nota diffusa dall’associazione -. La verifica dell’idoneità e della conformità dei sacchetti alla legge è in capo all’esercente”. E la responsabilità, in tema di rispetto delle norme sull’igiene e la sicurezza alimentare, non è solo amministrativa, ma anche penale.
Secondo Federdistribuzione: “L’applicazione di questa norma, per come definita al momento, appare di grande complessità. L’attribuzione della responsabilità ultima all’esercente sul suo rispetto richiede l’introduzione di processi specifici nell’organizzazione dei punti vendita, con il rischio di peggiorare il servizio ai clienti, costretti a sottoporsi a nuove procedure di verifica dell’idoneità dei loro sacchetti”.
C’è poi il problema delle bilance presenti nei banchi ortofrutta dei supermercati, impostate con una tara predisposta sul peso dei sacchetti ultraleggeri a disposizione dei clienti nel punto vendita.
“Riteniamo necessario procedere a una semplificazione dell’impianto della norma, che ne consenta un’applicazione nei punti vendita senza un aggravio di procedure per gli esercenti e senza disagi per i consumatori - afferma Federdistribuzione -. In questo senso riteniamo che la possibilità di mettere a disposizione dei clienti i sacchetti ultraleggeri senza alcun costo possa rappresentare una valida soluzione”. A questo proposito viene chiesta l'apertura di un tavolo di confronto “per rimettere ordine complessivamente alla materia e in particolare per prendere in considerazione alternative che rispettino i criteri, del tutto condivisibili, di rispetto dell’ambiente”.
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