29 giugno 2016 07:03
Passaggio di testimone alla guida dei costruttori italiani di macchine utensili e robot: l’assemblea di Ucimu-Sistemi per produrre ha eletto ieri Massimo Carboniero (nella foto) nuovo presidente per il biennio 2016-2017, al posto di Luigi Galdabini, giunto a fine mandato, che continua a servire l'associazione come presidente di Cecimo, la federazione europea di settore.
Classe 1959, Carboniero è titolare di Omera, società vicentina attiva nella progettazione e costruzione di presse idrauliche e meccaniche, rifilatrici-bordatrici, linee automatiche di produzione, cesoie tagliaferri e punzonatrici. Carboniero ricopre anche la carica di Presidente della Sezione Meccanica, Metallurgica ed Elettronica di Confindustria Vicenza.
SETTORE IN BUONA SALUTE. L’industria italiana delle macchine utensili, robot e automazione ha chiuso il 2015 con dati positivi, che riportano il settore sui livelli pre-crisi: la produzione è cresciuta l’anno scorso del 7,8% a 5.217 milioni di euro, con il contributo positivo sia del mercato interno, +15,3% a 1.830 milioni, sia delle esportazioni, +4,1% a 3.387 milioni di euro.
Un trend che dovrebbe continuare anche quest’anno: l’associazione prevede infatti una ulteriore crescita del 5,3% della produzione di macchine e robot, per un valore di 5.495 milioni di euro. Il mercato interno dovrebbe salire a 3.535 milioni di euro (+5,6), 1.895 milioni andranno ai costruttori nazionali (+3,6%), mentre le esportazioni sono attese in crescita del 6,3% a 3.600 milioni di euro, tornando così sui livelli record del passato.
SERVONO INCENTIVI SEMI-STRUTTURALI. Pur soddisfatta dei risultati, Ucimu chiede al Governo di confermare gli incentivi: ciò vale per la Nuova Sabatini, ma soprattutto per il Superammortamento, che - secondo il presidente uscente dell’associazione delle macchine utensili e robot, Luigi Galdabini - “dovrebbe essere confermato anche per il 2017, come già è avvenuto in Francia, in modo che si trasformi in provvedimento semi-strutturale, con l’obiettivo di ‘accompagnare’ il paese in questa fase di ricostruzione economica".
“Inoltre - ha spiegato Galdabini - occorrerebbe introdurre un sistema di incentivi alla sostituzione volontaria dei macchinari obsoleti installati in Italia, in modo che i sistemi di produzione e le fabbriche possano rispondere alle nuove esigenze di produttività, digitalizzazione, automatizzazione, risparmio energetico e rispetto delle norme di sicurezza sul lavoro che l’Europa oggi richiede”.
Ucimu-Sistemi per produrre rappresenta circa duecento costruttori italiani di macchine utensili, robot, automazione e attrezzature ausiliarie, che rappresentano oltre il 70% del made in Italy settoriale.
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