Il progetto da 25 milioni di euro mira ad aumentare la competitività delle bioraffinerie integrate nel territorio. A cominciare da Porto Torres.
24 luglio 2015 07:11
Si è tenuto a ieri a Bruxelles il kick-off meeting del progetto First2Run, capofila l'italiana Novamont, finanziato con 17 milioni di euro, sui 25 complessivi, da “Bio-Based Industries Joint Undertaking” (BBB JU), partnership tra Unione Europea e consorzio delle industrie bio-based (BIC, Bio-based Industries Consortium).
Il progetto, illustrato alla stampa da Catia Bastioli di Novamont e da Barend Verachtert di BBB JU, ha una durata di 48 mesi e punta trasferire dalla fase della ricerca a quella dell'industrializzazione alcuni processi legati alla trasformazione di biomasse in prodotti ad alto valore aggiunto quali biolubrificanti, proteine per alimentazione animale, cosmetici, plastificanti e bioplastiche. Un progetto "flaghship", quindi, non focalizzato tanto (o solo) sulla ricerca, quanto sulla capacità di incrementare la competitività dell'industria europea in un settore emergente e strategico come la chimica verde.
Il punto di partenza è la bioraffineria che Matrìca - joint-venture tra Novamont e Versalis - sta costruendo a Porto Torres, in parte già completata (sono in funzione gli impianti per monomeri e intermedi quali acido azelaico e pelargonico, oli estensori, plastificanti e biolubrificanti), ma che per sostenersi dal punto di vista economico ha bisogno di raggiungere un elevato livello di integrazione.
In prospettiva, infatti, si partirà dalle coltivazioni di cardo su terreni marginali per produrre biochemicals che i due partner utilizzeranno nei propri processi (dalle bioplastiche ai plastificanti, dagli oli estensori per pneumatici agli erbici), sfruttando al massimo i sottoprodotti di ogni trasfomazione. Qui si innesta il progetto First2Run: gran parte degli investimenti saranno infatti destinati a estrarre dalle colture, oltre alle materie prime per le successive lavorazioni, anche proteine per mangimi (si prevede la realizazione di un impianto pilota a Porto Torres) e ottimizzare la raffinazione degli oli vegetali; per poi destinare alla produzione di energia tutto quello che non può essere altrimenti utilizzato negli impianti.
Per quanto riguarda le proteine, quelle che si possono ricavare dal cardo sono molto simili alla soia, adatte per l'alimentazione animale, così come per la sintesi di antiossidanti e altre molecole ad alto valore aggiunto, destinate per esempio alla cosmetica.
Oltre a Novamont, partecipano a First2Run anche l'Università di Bologna e quattro aziende europee: la britannica SIP, la slovacca Biophil, l'olandese SolidQz e l'italiana Matrìca.
Nell'ambito di Bio-Based Industries Joint Undertaking saranno investiti complessivamente 3,7 miliardi di euro nel settore dei prodotti bio-based entro il 2020, di cui 975 milioni saranno resi disponibili dalla UE, mentre il settore privato contribuirà con 2,7 miliardi. Complessivamente, i progetti finanziati in questa prima fase sono 10: sette di ricerca, due dimostrativi e solo uno flagship (First2Run).
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