Al progetto First2Run coordinato da Novamont fondi per 17 milioni di euro.
29 giugno 2015 05:45
Bio-Based Industries Joint Undertaking (BBI), la partnership pubblico-privato tra Unione Europea e consorzio delle industrie bio-based (BIC, Bio-based Industries Consortium) ha stanziato 17 milioni di euro a fondo perduto per finanziare il progetto di ricerca First2Run coordinato da Novamont.
Obiettivo del progetto è dimostrare la sostenibilità tecnica, economica e ambientale di una bioraffineria integrata altamente innovativa, in cui colture oleaginose a basso input (per esempio il cardo), coltivate in zone aride o marginali, vengono impiegate per l’estrazione di oli vegetali. Questi vengono poi convertiti attraverso processi chimici in bio-monomeri (principalmente acidi pelargonico e azelaico) ed esteri per la formulazione di bioprodotti quali biolubrificanti, cosmetici, plastificanti e bioplastiche.
Questo tema, per altro, è centrale nell’ambito del progetto di riconversione avviato da Matrìca a Porto Torres, al quale Novamont partecipa in joint-venture con Versalis (ENI) e dove sono già stati investiti dai due partner 300 milioni di euro.
Nella visione prospetta dai ricercatori, i co-prodotti della filiera saranno valorizzati per la produzione di mangimi animali, altri prodotti chimici a valore aggiunto e energia da scarti al fine di aumentare la sostenibilità della catena del valore.
Standardizzazione, attività di certificazione e divulgazione saranno parti integranti del progetto, così come lo studio dell’impatto sociale dei prodotti provenienti da fonti rinnovabili.
La partnership pubblico-privato “Bio-Based Industries Joint Undertaking” prevede investimenti di 3,7 miliardi di euro nel settore dei prodotti bio-based nel periodo 2014-2020, di cui 975 milioni saranno resi disponibili dalla UE, mentre BIC contribuirà con 2.730 milioni di euro. Complessivamente, i progetti finanziati in questa prima fase sono 10: 7 di ricerca, 2 demo e 1 flagship, quest’ultimo rappresentato proprio da First2Run, coordinato da Novamont, unica azienda ad essersi aggiudicata il contributo.
Nelle intenzioni dei promotori, il Bio-Based Industries Joint Undertaking creerà nuovi posti di lavoro, specialmente nelle zone rurali, offrendo ai cittadini europei prodotti nuovi, sostenibili e realizzati localmente.
Le industrie bio-based aumenteranno la competitività dei Paesi dell’Unione attraverso la reindustrializzazione e la crescita sostenibile, con la creazione di nuove catene di valore ottenute attraverso l’interconessione di settori diversi.
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