Studio AMI sulla trasformazione nel Continente nero riporta i dati di oltre 770 aziende.
6 maggio 2015 05:21
La società di consulenza britannica Applied Market Information (AMI) ha pubblicato uno studio con l’elenco e informazioni sulla produzione di articoli in plastica in 776 stabilimenti africani, appartenenti a 19 paesi, dall’Algeria al Sudafrica. Si tratta di un mercato ancora largamente inesplorato, ma dalle grandi opportunità, il cui volume è stimato in circa 8 milioni di tonnellate, con un tasso di crescita intorno all’8 percento fino al 2018.
Il principale settore applicativo è l’imballaggio alimentare, con circa il 50% del consumo di polimeri, seguito dall’industria dei tubi, con il 20%, in virtù della forte penuria di infrastrutture. Il 97% dei polimeri consumati nel continente africano è costituito da commodities, con il polietilene trasformato in otto impianti su dieci; seguono il polipropilene, lavorato nel 44% degli impianti e il PVC, nel 23%.
Per quanto concerne le tecnologie di trasformazione, lo studio AMI ne identifica dieci, anche se in metà degli stabilimenti censiti sono presenti presse ad iniezione, prevalentemente destinate alla produzione di casalinghi. Si tratta di aziende di differente dimensione, scala e attività, con i terzisti che rappresentando la stragrande maggioranza.
Tra i principali gruppi operanti nella trasformazione di plastiche, dotati di più impianti produttivi, si segnalano Nampak in Sudafrica, Sona Group in Nigeria, Flame Tree Group in Kenya e ENPC in Algeria. Non mancano realtà internazionali che hanno scelto l’Africa per investire, tra cui alcuni produttori europei di componenti auto e imballaggi, beneficiando di bassi costi generali, disponibilità di manodopera e posizione geografica, che facilita l’esportazione dei prodotti in Europa: tra questi Nexans (Francia), El Sewedy (Egitto), Bericap (Germania), CFAO (Francia), Clariant (Svizzera) ed EXCO Automotive (USA).
Il paese con il maggior numero aziende trasformatrici è il Sudafrica, con un quarto degli stabilimenti censiti da AMI, in molti casi tecnologicamente avanzati; segue l’Egitto e, a distanza, Marocco ed Algeria. In Africa orientale spiccano Kenya ed Etiopia, mentre a Ovest il mercato è dominato dalle aziende nigeriane.
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