Al Plast la nuova serie di presse che sostituisce le serie Micro e Nove, oltre ad un’inedita linea di stampanti 3D.
24 aprile 2015 05:45
Tornata sul mercato con una nuova proprietà e un management rinnovato (leggi articolo), Sandretto presenterà a Plast 2015 la “Serie Dieci”, oltre ad un’inedita gamma di stampanti 3D e tecnologie per l’additive manufacturing professionale.
Le presse ad azionamento idraulico Serie Dieci sono costruite quasi interamente nello stabilimento di Pont Canavese, ammodernato dopo il trasferimento del marchio da Romi al gruppo italo-belga Photonike, nel quale sono state trasferite le attrezzature presenti in passato nel sito di Grugliasco.
La gamma sarà disponibile nelle taglie da 30 a 500 tonnellate, tutte dotate di un nuovo gruppo di chiusura coperto da due brevetti. Si tratta - spiega l’azienda - di una ginocchiera a 5 punti con perni in acciaio nitrurato e boccole con inserti lubrificati. Piano fisso, piano mobile ed incastellature sono in fusione monoblocco di leghe di materiali che garantiscono eccellente rigidità. Le colonne cromate non sono a contatto con il piano mobile, che scorre su guide lineari con profilo prismatico per ridurre gli attriti.
Anche il gruppo di iniezione scorre su guide prismatiche. Il movimento è azionato da un cilindro idraulico (iniettore monocilindrico) in asse con la vite di plastificazione. La lunghezza delle viti di plastificazione è compresa tra 20 e 24 diametri, sviluppando una pressione sul materiale compresa tra 1300 e 1500 bar. L’iniettore è disponibile con trafila elettrica o idraulica.
In questa serie di presse la struttura è in silico-ferrite, materiale - a detta dell’azienda torinese - più resistente alle sollecitazioni meccaniche. Il serbatoio non è integrato nel basamento ed è dotato di uno sportello d’ispezione per facilitare le operazioni di pulizia, la manutenzione e prevenire il rumore causato dall'effetto tamburo.
L’impianto elettro-idraulico è composto da un servo motore brushless raffreddato a liquido, accoppiato con pompa ad ingranaggi interni azionato da un inverter, soluzione che offrirebbe un rendimento superiore rispetto ai sistemi con pompe a cilindrata variabile e, di conseguenza, minori consumi energetici (-25%).
Il riscaldamento della camera è di tipo induttivo, così da ridurre il tempo di riscaldamento del 40% a parità di potenza ed offrire una rampa di salita più veloce (35% circa), il che garantirebbe anche maggiore omogeneità del pezzo stampato, maggiore efficienza rispetto alla più tradizionale camera resistiva e l’eliminazione dell’inerzia termica.
Infine, le presse montano il nuovo controllo elettronico Sef 3000 con schermo touch-screen da 15’, privo di tasti, sostituite dalle più pratiche manopole.
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