31 maggio 2019 08:10
L’ultimo ostacolo alla fusione tra i due colossi del packaging Amcor e Bemis è stato superato: anche il Dipartimento di giustizia statunitense, competente sulle decisioni antitrust, ha dato il via libera all’operazione, ad alcune condizioni (la vendita di tre impianti USA a Tekni-Plex - leggi articolo), che sarà quindi completata il prossimo 11 giugno.
La fusione era già stata approvata a febbraio dalla Commissione europea - anche in questo caso sottoposta a condizioni (leggi articolo) - e lo scorso 4 giugno dall'autorità antitrust australiana.
La prossime tappe prevedono la cessazione dello scambio di azioni Amcor il 4 giugno all'Australian Securities Exchange, e di quelle Bemis il 6 giugno sul NYSE. Il 10 giugno le azioni di Amcor torneranno alla normale quotazione sul mercato newyorkese di Wall Street e il giorno seguente su quello di Sidney.
Varata di comune accordo dalle due società, la fusione prevede l'acquisizione, da parte di Amcor, dell’intero capitale sociale di Bemis; gli azionisti del gruppo australiano deterranno il 71% della nuova società, mentre a quelli di Bemis andrà il restante 29%.
La nuova società (New Amcor) avrà sede fiscale nel Regno Unito e sarà quotata alle borse di new York e Sydney. Sotto il profilo della governance, il CdA di New Amcor conterà 11 membri, di cui otto provenienti da Amcor e tre da Bemis. Saranno confermati nelle funzioni l’attuale presidente di Amcor, Graeme Liebelt, e il CEO Ron Delia.
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