10 dicembre 2015 12:03
La Guardia di Finanza di Mirano (Venezia), sotto la direzione della Procura della Repubblica di Padova, ha messo fine ad una frode fiscale multimilionaria portata avanti da almeno 30 società fittizie, create allo scopo di emettere fatture per operazioni inesistenti, a “coprire” acquisti e vendite in nero di consistenti stock di merce. Le aziende coinvolte, anche di rilevanti dimensioni, operano in diversi settori merceologici, dal tessile all’acciaio, dal materiale plastico alla cartotecnica. Gli inquirenti parlano di un vero e proprio “supermarket” delle fatture false, per un valore complessivo di oltre 150 milioni di euro e un'evasione intorno ai 40 milioni.
TAILOR-MADE. L’operazione, battezzata Tailor-made, ha portato all’esecuzione a 20 ordinanze di custodia cautelare, dieci delle quali ai domiciliari, 150 perquisizioni in diverse Regioni, tra le quali Veneto, Lombardia, Piemonte, Emilia Romagna, Toscana, Campania, Puglia e Sicilia, oltre a sequestri di beni per 35 milioni di euro finalizzati alla successiva confisca per equivalente.
SEQUESTRATE VILLE E SOCIETÀ. Tra i beni sequestrati spiccano dieci immobili (tra cui due prestigiose ville in Riviera del Brenta), un’imbarcazione di pregio, grosse somme rinvenute su un centinaio di conti correnti bancari direttamente riconducibili al sodalizio, nonché otto società operanti nei settori di trasporto, immobiliare e commercio di plastica, proprietarie, a loro volta, di 81 unità immobiliari, tra cui una prestigiosa valle lagunare adibita a pesca, caccia ed acqua coltura di oltre 350 ettari.
Le indagini - spiegano le Fiamme gialle - sono partite dalle dichiarazioni di una cittadina extracomunitaria, assunta dal sodalizio criminale per intestarsi alcune società fittizie e conti correnti all’estero.
IL MECCANISMO DELLA FRODE. I sistemi adottati per portare a termine l’evasione erano differenziati e strutturati in base al tipo di merce venduta ed agli ostacoli normativi da aggirare. Nella maggioranza dei casi, l'organizzazione criminale, ricevuto l'incarico dal cliente, si occupava del trasporto della merce, con propri mezzi, dal fornitore direttamente all'impresa acquirente. Al tempo stesso, i beni oggetto di transazione, di fatto acquistati in nero, venivano fatti cartolarmente transitare attraverso una o più "missing trader", società fittizie sulle quali caricare i debiti tributari, al fine di consentire alla società-cliente di giustificare contabilmente l'acquisto della merce, con una fattura falsa, e di abbattere contestualmente il reddito imponibile.
GIRO DI CONTANTI. L’impresa cliente dell’associazione, ricevuti i beni formalmente forniti dalla società cartiera, li rivendeva in nero. Contemporaneamente, per non lasciare traccia nella contabilità del magazzino, li vendeva formalmente ad un’altra scatola vuota con sede all’estero, onde evitare accertamenti fiscali.
Quindi, dai conti correnti esteri intestati alle società fittizie (dagli stessi indagati definite “società pattumiera”), alcuni “spalloni” provvedevano a far rientrare in Italia, rigorosamente in contanti, sia gli importi da consegnare al cliente sia la provvigione di spettanza dell'organizzazione, pari al 10% dell'Imposta sul valore aggiunto evasa.
COINVOLTI ANCHE DUE PROFESSIONISTI. Nell’attività criminale sono coinvolti anche due consulenti fiscali, destinatari di misure cautelari personali, in quanto il loro ausilio è andato ben oltre il mero "consiglio", concretizzandosi, in alcuni casi, nella direzione di determinate operazioni studiate a tavolino per consentire la frode fiscale, in altri, nella perpetrazione del reato di indebite compensazioni orizzontali tra imposte a credito inesistenti ed imposte a debito dovute, mediante l'apposizione di un falso visto di conformità sulle relative dichiarazioni.
L’associazione, che agiva indisturbata tra Padova e la Riviera del Brenta, nel tempo ha acquisito il know how utile non soltanto per “destreggiarsi” tra i controlli dell’Amministrazione Finanziaria, evitando di tracciare una linea di congiunzione tra i prestanome ed i membri dell’associazione, ma anche per indirizzare le imprese coinvolte negli aspetti meramente burocratici ed amministrativi.
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