Tra le proposte dell’AGCM al Governo anche modifiche alle procedure di autorizzazione dei sistemi di raccolta autonomi.
14 luglio 2014 06:01
Nell’ultima segnalazione periodica, datata 4 luglio, che l’Autorità Garante per la Concorrenza ed il Mercato inoltra al Parlamento ed al Governo, un paragrafo è dedicato al settore del riciclo e, in particolare, alla procedura di autorizzazione dei sistemi autonomi.
L’’obiettivo - rileva l’antitrust - è garantire pari condizioni di accesso ed esercizio dell’attività di recupero e riciclo dei rifiuti da imballaggio agli operatori che non sono organizzati in forma consortile, in pratica ai sistemi di raccolta autonomi.
L’AGCM propone una modifica all’art.221, commi 3 lettera a) e 5, del Dlgs 152/2006, che regola le procedure di autorizzazione dei sistemi autonomi, al fine di:
- Affidare la procedura di autorizzazione dei sistemi di raccolta autonomi (non organizzati in consorzi) a soggetti caratterizzati da terzarietà, escludendo così il coinvolgimento di Conai;
- prevedere che gli obiettivi minimi di riciclo possano essere soddisfatti dai sistemi di raccolta autonomi anche attraverso la gestione di rifiuti non aderenti a quel sistema;
- escludere che i sistemi autonomi debbano soddisfare l’obbligo di copertura nazionale, in quanto questi criterio richiede la disponibilità di reti di raccolta capillari, potenzialmente sovradimensionate rispetto alle effettive esigenze, traducendosi in costi di ingresso nel mercato non giustificati da obiettivi di tutela ambientale.
Ad oggi sono attivi in Italia solo due sistemi autonomi di raccolta: PARI (sistema autonomo per imballaggi flessibili in LDPE) avviato cinque anni fa da un pool di aziende guidate da Aliplast e Conip, autorizzato di recente dal Ministero (in via provvisoria) per la raccolta di pallet in plastica.
In una nota, Aliplast sottolinea la necessità di cambiare rotta: “In un momento storico in cui rinnovare ed innovare sono le parole d’ordine per il rilancio dell’economia, occorre saper cogliere le opportunità che la liberalizzazione offre, tanto all’ambiente quanto all’economia - si legge nel documento - Entrambi i sistemi autonomi in funzione raggiungono infatti un target di riciclo superiore al 60% di quanto immettano al consumo, a confronto con il 21% che Corepla dichiara al netto dell’apporto del recupero energetico, e del riciclo dei cosiddetti ‘indipendenti'. Un netto segnale di come la creazione di circuiti altamente specializzati permetta di valorizzare maggiormente le plastiche virtuose, raggiungendo già ad oggi gli ambiziosi obiettivi su cui si basano le più recenti strategie europee, che puntano al 45% di riciclo entro il 2020, ed ulteriori aumenti nel decennio successivo”.
Aliplast presenterà l’esperienza del Consorzio PARI domani 15 luglio a Roma, in occasione del convegno organizzato dall’Associazione nazionale dei riciclatori di plastica (Assorimap) intitolato: “Italia verso Europa: l’economia circolare del riciclo della plastica tra regole e nuove opportunità di lavoro”.
Il sistema PARI prevede che Aliplast renda tracciabili i propri imballaggi e ne gestisca la raccolta ed il recupero, raggiungendo in proprio gli obiettivi previsti dalla norma. L’utente finale degli imballaggi PARI può contattare direttamente Aliplast per organizzarne la raccolta, e permetterne l’avvio a riciclo negli impianti dell’azienda. Il tutto senza versamento del Contributo Ambientale Conai.
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