9 ottobre 2018 08:55
Un accordo per valorizzare i rifiuti urbani, in particolare residui plastici e frazioni umide trasformati in prodotti energetici, è stato siglato ieri dal gruppo Eni e da Veritas, la multiutility a cui è stata affidata la raccolta, valorizzazione e trattamento dei rifiuti nei 51 Comuni dell’area metropolitana di Venezia.
Tra i due partner sarà costituito un tavolo tecnico per studiare la fattibilità di progetti industriali, da realizzare nell’area della bioraffineria di Porto Marghera, volti a trasformare diverse frazioni di rifiuti provenienti dalla raccolta urbana in biometano, bio olio e idrogeno. In particolare, gli studi di fattibilità saranno incentrati sulla progettazione di un impianto di trattamento delle risulte plastiche con lo scopo di produrre idrogeno e di un impianto di trattamento della frazione umida e di scarti vegetali da cui ottenere biometano. Il biogas sarà fornito a Veritas per alimentare i suoi mezzi per la raccolta differenziata.
Inoltre, nell’ambito della convenzione, è previsto che i mezzi della multiutility vengano alimentati con carburante Eni Diesel+ prodotto nella bioraffineria Eni di Venezia utilizzando una sempre maggiore quota di oli vegetali esausti; carburante testato da tutti i mezzi navali del servizio di trasporto pubblico della città lagunare.
"Venezia, primo territorio metropolitano d’Italia per la raccolta differenziata, sta dimostrando, oggi, di avere tutte le carte in regola per essere un virtuoso esempio di cooperazione per lo sviluppo dell’economia circolare: non si butta nulla e dal riciclo si produce ricchezza - commenta Luigi Brugnaro (nella foto), Sindaco del Comune e della Città Metropolitana di Venezia -. Nell'area di Porto Marghera, da una parte siamo in prima linea nell'individuazione di nuove azioni tecnologiche e industriali per trasformare i rifiuti in risorse energetiche, dall’altra confermiamo la nostra vocazione a contribuire fattivamente alla sostenibilità ambientale, favorendo il riutilizzo dei materiali, evitando che i rifiuti possano essere dispersi e quindi divenire un potenziale pericolo per la salute umana, animale e dell’ambiente. Grazie quindi a Eni e a Veritas per questo importante accordo: Venezia non può che sostenervi schierandosi al vostro fianco”.
“Abbiamo le tecnologie per ottenere prodotti energetici dalle risulte della raccolta urbana, ma per recuperare quote sempre maggiori di queste materie prime di scarto è necessaria una evoluzione culturale, da parte di tutta la cittadinanza - aggiunge Giuseppe Ricci, Chief Refining & Marketing Officer di Eni -. Oggi in Italia si raccoglie meno del 25% del potenziale, quindi il 75% di questi oli esausti va nell’ambiente: recuperarli significa quadruplicare la disponibilità di materia prima per le bioraffinerie Eni, aumentare la produzione di biocarburanti e ridurre notevolmente l’impatto ambientale".
ENI ha annunciato nei giorni scorsi un altro progetto di ricerca per la trasformazione di rifiuti in prodotti energetici, che interesserà il polo siciliano di Gela, in questo caso biocarburanti partendo dalla frazione organica dei rifiuti solidi urbani (leggi articolo).
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