Al convegno inaugurale del Plast si è fatto il punto sul mercato italiano delle materie plastiche. Con luci (poche) e ombre (ancora troppe).
9 maggio 2012 04:51
L'apertura ufficiale del Plast, la fiera triennale della materie plastiche in programma a Milano fino a sabato 8 maggio, è avvenuta ieri con un convegno inaugurale che ha provato a fare il punto sulla filiera delle materie plastiche e della gomma in un momento difficile per l'intero sistema industriale italiano. Al tavolo dei relatori si sono susseguiti i presidenti e i direttori delle tre associazioni che rappresentano i produttori di materie prime (Federchimica-PlasticsEurope Italia), trasformatori (Federazione Gomma Plastica) e gli ospiti della manifestazione, i costruttori di macchine, impianti completi e stampi (Assocomaplast). In chiusura l'economista Marco Fortis di Fondazione Edison ha proposto una visione più allargata, e per certi versi più ottimistica, dell'attuale scenario economico.
Per Nicola Centonze, presidente della Federazione Gomma Plastica, il Plast rappresenta oggi quanto di meglio e più avanzato esprime il settore gomma-plastica e dovrebbe fornire lo stimolo a tutti gli operatori per lasciare da parte il pessimismo e guardare con più fiducia al futuro. Centonze non ha nascosto le difficoltà per le aziende di trasformazione, che stanno scontando - oltre alla flessione dei consumi - anche la forte pressione dei costi delle materie prime: negli ultimi quattro mesi - ha ricordato il presidente di FGP - i prezzi del polietilene e del polipropilene sono aumentati quasi di un quarto, il PCV dell'11%, per non parlare di gasolio per autotrazione (+22%) ed energia (+15-18%). Costi spesso più alti, per valore assoluto e dinamica, rispetto a quelli dei competitor europei. Non va meglio per la gomma, che paga la crisi dell'auto: e quest'anno si prospetta un ulteriore calo delle vendite intorno al 18%. "I nostri costi aumentano infatti in modo vertiginoso, a cominciare dalle materie prime e dall’energia - ha concluso -. La domanda interna è ferma: noi vogliamo avere fiducia nel futuro, ma il Governo deve dare il suo contributo, con misure che stimolino la crescita".
Il direttore di PlasticsEurope Italia, Giuseppe Riva, ha snocciolato dati altrettanto allarmanti, pur ricordando che l'Italia resta saldamente il secondo mercato in Europa. I consumi italiani di materie plastiche sono ancora sotto del 20% rispetto ai livelli pre-crisi, con punte in negativo per alcuni polimeri come il PVC (-30%) che scontano il forte rallentamento delle costruzioni o del comparto dei beni durevoli. "La crisi non è ancora finita - ha ricordato Riva - e molto dipende dalle misure che il Governo metterà in atto per rilanciare l'economia".
Il Presidente di Assocomaplast Giorgio Colombo, dopo aver ricordato i numeri del Plast (che quest'anno registra un incremento del 2,5% del numero degli espositori rispetto al 2009), ha focalizzato l'attenzione sul settore delle macchine ed impianti, dove l'Italia è al terzo posto con il 10% di quota di mercato dopo la Cina (29%) e la Germania (21%), grazie ad una produzione pari a 4 miliardi di euro ed esportazioni ormai quasi tornate sui livelli pre-crisi (2,4 miliardi, +21% rispetto al 2010). Assocomplast sta sostenendo le imprese italiane nella penetrazione dei mercati esteri, in particolare di quelli emergenti. A tale proposito, Colombo ha ricordato il progetto Piattaforma India, che supporta le PMI, anche sul piano logistico, nelle vendite di impianti nel paese; un programma che sarà probabilmente replicato anche in altri mercati.
Una nota positiva è venuta dall'intervento di Marco Fortis, che pur segnalando i fattori di criticità, che riguardano l'intera Europa (Germania compresa), ha indicato nell'esportazione la strada maestra per crescere anche in tempi difficili, considerato che a livello globale i consumi di plastiche sono comunque in continuo aumento (+4% nel 2011, a 280 milioni di tonnellate). Il baricentro si sta spostando verso l'Asia, ma questo cambiamento potrebbe favorire i costruttori italiani, per lo meno quelli strutturati per l'export.
La filiera della gomma e plastica nel suo complesso esprime esportazioni per 21 miliardi di euro e se non fosse per il deficit commerciale delle materie prime (importiamo 4,3 miliardi di euro in più di quanto esportiamo) il saldo commerciale del settore potrebbe essere superiore ai 6 miliardi. Nella realtà si ferma a 2,2 miliardi di euro, proprio per la mancanza di una forte industria nazionale dei polimeri: contribuiscono invece positivamente a questo risultato il saldo positivo degli articoli in gomma e plastica, pari 4,5 miliardi, e quello delle macchine e impianti di trasformazione, che assomma a circa 1,8 miliardi di euro.
© Polimerica - Riproduzione riservata
Via Rovereto, 11 - 20871 Vimercate (MB)
Tel: +39 039 625661 - Fax: +39 039 6851449
Web: www.engelglobal.com/it/it/home - Email: sales.it@engel.at
Via Savona, 97 - 20144 Milano (MI)
Tel: +39 02.47711169 - Fax: +39 02.47711188
Web: www.plasticconsult.it - Email: info@plasticconsult.it
Viale Kennedy , 986 - 21050 Marnate (VA)
Tel: 0331 389077 - Fax: 0331 389078
Web: www.vanettimaster.com/ - Email: vanetti@vanettimaster.com
Via Gasdotto, 25 - 36078 Valdagno (VI)
Tel: +39 0445 402438
Web: www.gpdipiazzon.it - Email: info@gpdipiazzon.it