Nel corso della conferenza stampa a Palazzo Chigi sono stati diffusi maggiori dettagli sul progetto che interesserà il polo chimico di Porto Torres.
26 maggio 2011 16:05
ENI ha diffuso i primi dettagli del piano per la chimica verde a Porto Torres (“Polo Verde Porto Torres”), che vedrà impegnate in una joint-venture paritetica la controllata Polimeri Europa e Novamont, produttore di bioplastiche con sede a Novara e stabilimenti a Terni. Il piano prevede la costruzione, sull'attuale petrolchimico sardo, di sette impianti da realizzarsi in tre fasi e di un centro di ricerca, per un investimento complessivo di quasi mezzo miliardo di euro. Il tutto nell'arco dei prossimi sei anni.
FASE A: il primo step prevede la realizzazione di un impianto per monomeri bio da 32.000 t/a e uno di lubrificanti bio da 25.000 t/a con un investimento di circa 100 milioni di euro e la creazione di 88 posti di lavoro.
FASE B: nella seconda fase saranno costruiti altri due impianti: uno da 30mila tonnellate annue di additivi bio per gomme e un'unità per biofiller da 15.000 t/a. Richiederanno investimenti per circa 50 milioni di euro e creeranno 57 nuovi posti.
FASE C: sarà infine avviato un impianto per bioplastiche da 120.000 tonnellate annue e create due nuove linee, una per monomeri bio da 100.000 t/a e una per lubrificanti (30.000 t/a). Quest'ultima tranche del progetto richiederà investimenti per circa 300 milioni di euro dando lavoro a 126 addetti.
Qualche dettaglio è stato fornito anche sul nuovo centro di ricerca, che partirà entro quest'anno a Porto Torres, in collaborazione con università e altre istituzioni sarde per studiare monomeri, lubrificanti e additivi per gomme da rinnovabili. Nei laboratori si svilupperà l’integrazione tra la produzione di monomeri e le materie prime agricole coltivabili in loco, e si effettueranno attività di qualificazione tecnica e commerciale di prodotti innovativi.
Dal punto di vista occupazionale, nei piani dei due partner, si passerà dagli attuali 582 posti di lavoro, tra Syndial e Polimeri Europa, a un totale di 685 occupati al completamento del progetto, nel 2016. Senza contare i risvolti occupazionali delle opere di bonifica e quelli dell'indotto, una volta entrati a regime i nuovi impianti per la chimica verde.
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