ChemSec e ClientEarth vogliono i nomi dei produttori di sostanze chimiche a maggior rischio.
10 maggio 2011 08:14
Due organizzazioni ambientaliste, la londinese ClientEarth e la svedese ChemSec, hanno avviato una procedura legale contro l'agenzia chimica europea, Echa, per il rifiuto opposto a rendere pubblica la lista delle industrie chimiche che producono le sostanze a maggior rischio. Queste sono riportate in una lista di 356 prodotti denominata SIN (Substitute it Now!), elaborata da ChemSec e da altre organizzazioni non governative sulla base delle sostanze ad elevato livello di rischio (Substances of Very High Concern, SVHC) contemplate dal Regolamento REACH.
Il ricorso, secondo le due associazioni, metterebbe in luce numerose violazioni della normativa europea in tema di trasparenza, democrazia e legittimità. In particolare, afferma ChemSec, il rifiuto sarebbe contrario allo spirito del regolamento europeo REACH, che dovrebbe proteggere la salute pubblica proibendo l'utilizzo dei prodotti chimici più pericolosi.
Secondo ChemSec, l'agenzia si sarebbe rifiutata di fornire sia il nome delle aziende, sia le quantità immesse sul mercato di ognuna di queste sostanze.
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