20 giugno 2025 08:45
Si è tenuto ieri a Roma, presso la sede del Ministro delle Imprese e del Made in Italy (Mimit), un incontro dedicato alla difficile situazione del gruppo Marelli, che negli Stati Uniti ha chiesto nei giorni scorsi l'applicazione del Chapter 11, la normativa che tutela le aziende dai creditori in fase di ristrutturazione finanziaria o industriale.
Durante la riunione, il ministro Adolfo Urso ha ribadito il valore strategico dell'azienda: "In questa fase possiamo agire su tre fronti: esercitare una moral suasion per garantire la continuità delle commesse, sensibilizzare eventuali attori industriali a partecipare alla procedura americana e valutare, se necessario, l’uso del Golden Power, strumento che ci consentirebbe di tutelare l’operatività e la strategicità dell’azienda nel comparto dell’automotive nazionale”.
“La procedura in corso è statunitense e riguarda un’azienda ceduta nel 2018 a un fondo straniero, senza che il governo di allora ritenesse di chiedere specifiche garanzie”, ha aggiunto.
L’attenzione è rivolta, in particolare, ai siti produttivi di Caivano, Sulmona e Melfi - tre dei dieci che il gruppo possiede nel nostro paese - considerate le loro forti interconnessioni con la filiera automotive di Stellantis.
Nata nel 2018 dalla fusione tra l’italiana Magneti Marelli e la giapponese Calsonic Kansei, dal 2019 sotto il controllo della finanziaria KKR, Marelli ha chiesto il 12 giugno scorso l'applicazione del Chapter 11 presso il tribunale fallimentare del Delaware, negli Stati Uniti.
La decisione è stata determinata da una serie concomitante di fattori, tra cui forti pressioni sui margini dovute a dazi e tariffe internazionali, calo degli ordini e difficoltà strutturali del settore automotive, necessità di ridurre l'indebitamento, arrivato a sfiorare i 5 miliardi di dollari.
L'accordo di ristrutturazione, approvato dal tribunale, è stato accolto con favore da quasi l’80% dei creditori, che acquisirebbero la proprietà della società a fronte della cancellazione del debito. Contestualmente, Marelli ha ottenuto dal tribunale di poter accedere a 519 milioni di dollari su un totale di 1,1 miliardi di dollari di finanziamento “debtor-in-possession” (DIP), necessari a garantire la liquidità durante la procedura.
Marelli è stata anche autorizzata a continuare a pagare salari e benefit, a portare avanti i programmi essenziali per le relazioni con i clienti e a pagare integralmente i fornitori per beni e servizi forniti a partire dalla data di deposito (11 giugno 2025).
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