23 gennaio 2025 08:48
Il sindacato dei chimici Filctem-Cgil ha illustrato ieri a Roma, in una conferenza stampa, la sua posizione nei confronti del piano di ristrutturazione delle attività chimiche del gruppo ENI presentato nel marzo dell'anno scorso (leggi articolo).
Il segretario generale della Filctem Cgil, Marco Falcinelli (nella foto), ha accusato ENI di aver ribaltato gli accordi presi solo due anni fa in occasione della presentazione di un altro piano strategico per Versalis, che avrebbe comportato investimenti per 1,5 miliardi di euro nella chimica di base e nell'economia circolare (leggi articolo).
Secondo Falcinelli, quello presentato da Versalis non è un piano di riorganizzazione, ma di dismissione della chimica di base, settore strategico per il paese, "industria delle industrie". "Se attuato, avrà un impatto devastante non solo sull'industria chimica italiana, ma sull'intero comparto manifatturiero a livello nazionale".
"In passato abbiamo sempre accompagnato i processi di riorganizzazione, contribuendo ai processi di cambiamento fondamentali per l'industria - ha spiegato Falcinelli -. Oggi, però, riteniamo sia un errore rinunciare alla produzione e affidarsi completamente al mercato, comportandosi come un qualsiasi trader commerciale".
Il sindacato stima che la chiusura degli impianti in Puglia e in Sicilia impatterà su quasi 20mila lavoratori, considerando anche l'indotto, ma nel lungo periodo il piano metterà in discussione tutti i siti produttivi di Versalis.
Filctem contesta anche la validità ambientale del piano: dovendo comprare l'etilene sul mercato, in Asia o altrove, invece di produrlo in Italia, l'impronta di carbonio delle produzioni a valle è destinata a peggiorare. Inoltre, i progetti relativi al riciclo chimico di rifiuti plastici non avrebbero più impianti di cracking da alimentare con olio di pirolisi.
"Il governo sta avallando questo piano di dismissione, e ciò è grave - ha sottolineato il segretario della Filctem-Cgil -. Dovrebbe chiedere alle aziende partecipate, come nel caso di ENI, di accompagnare il paese nei processi di cambiamento, che portino sviluppo e occupazione, più chimica e non meno chimica".
Presente alla conferenza stampa anche il segretario confederale della Cgil, Pino Gesmundo, che ha annunciato - in attesa della convocazione del tavolo di crisi a Roma - tre momenti di incontro collettivi in Sicilia, in Puglia e in Emilia Romagna, "in cui coinvolgere non solo i lavoratori, ma anche le istituzioni locali e i parlamentari eletti sul territorio, per discutere delle conseguenze disastrose che la chiusura dei cracking di Versalis produrrebbe".
"Scelte di indirizzi di politica industriale che riguardano il Paese, come questa, non possono dipendere dalle decisioni dettate dagli interessi degli azionisti di un’azienda come ENI”, ha concluso Gesmundo.
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