5 settembre 2024 11:22
Sono diventati molto frequenti gli studi che cercano - e spesso individuano - la presenza di microplastiche nel corpo umano, meno quelli che indagano sulla fonte e la causa della contaminazione.
Tra questi ultimi c'è il programma quinquennale Brigid, avviato nel 2022, che vede tra i partner anche l'associazione europea dei produttori di plastiche PlasticsEurope, con l'obiettivo di valutare non solo la presenza, ma anche i potenziali rischi per la salute umana derivanti dall'ingestione di microplastiche.
Una prima fase dello studio - ha annunciato Plastics Europe - riguarda le possibili cause della presenza di microplastiche nelle feci umane, indagando le relazioni fra tre scenari di utilizzo e consumo di alimenti: processi alimentari, confezionamento in imballaggi in plastica, preparazione e consumo utilizzando posate di plastica.
Lo studio ha rilevato microplastiche nel 95% dei campioni analizzati, con una media di 3,3 microplastiche per grammo di feci (MP/g di feci). I polimeri più presenti sono polietilene, polipropilene e PET, mentre la forma delle particelle più comune è la fibra (80%).
"È interessante notare - afferma l'associazione - che non è stata individuata alcuna correlazione tra il consumo di alimenti o bevande confezionati in plastica e il numero o il tipo di microplastiche riscontrate nelle feci. Tuttavia, è emersa una nuova ipotesi che indicherebbe una possibile correlazione positiva tra il metodo di preparazione degli alimenti e la presenza di microplastiche". Ipotesi che - sottolinea Plastics Europe - evidenzia la necessità di ulteriori ricerche per comprendere meglio i meccanismi che potrebbero avvalorare queste osservazioni.
"Plastics Europe e i suoi membri si impegnano a produrre una solida ricerca scientifica sulla presenza e sui rischi delle microplastiche, che consentirà di comprendere meglio i potenziali effetti di questa esposizione sull'ambiente e sulla salute, favorendo lo sviluppo di misure di mitigazione adeguate, se necessarie - commenta Virginia Janssens di Plastics Europe -. Ci auguriamo che questa scoperta sia la prima di molte utili intuizioni che il programma di ricerca Brigid può fornire per informare i decisori politici, la nostra filiera e le altre parti interessate".
Vedi anche: Progetto di ricerca Brigid
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