27 luglio 2022 08:40
Il gruppo chimico BASF ha visto aumentare nel secondo trimestre dell'anno le vendite del +16,3% a 23 miliardi di euro, in gran parte grazie all'aumento dei prezzi, mentre i volumi hanno subito una leggera contrazione (-0,2% escludendo i metalli preziosi della divisione Surface Technologies).
Il margine operativo netto (Ebit), prima delle poste straordinarie, è rimasto al buon livello dell'anno scorso (2,3 miliardi di euro), grazie soprattutto al contributo dei segmenti Agricultural Solutions e Nutrition & Care, mentre le attività Chemicals e Materials hanno ottenuto margini inferiori a quelli del secondo trimestre 2021. L'utile è salito del +26,3% a 2,1 miliardi.
“Nonostante il permanere di elevati costi delle materie prime e dell'energia siano riusciti ancora una volta a ottenere buoni margini", ha commentato il CEO del gruppo tedesco Martin Brudermüller. "Rispetto al primo trimestre del 2022 sono però aumentate l'incertezza e l'opacità sullo sviluppo economico a breve e medio termine".
Passando alle attività di interesse, le vendite nel segmento dei prodotti chimici sono aumentate del +27,2% rispetto al secondo trimestre 2021, raggiungendo i 4,3 miliardi di euro, ma la crescita è stata trainata principalmente da prezzi significativamente più elevati, grazie al trasferimento a valle degli aumenti dei costi delle materie prime e dell'energia in un contesto di forte domanda.
Il segmento Materials ha visto aumentare le vendite del +29,9% rispetto allo stesso periodo 2021, per complessivi 4,9 miliardi di euro, in virtù della forte crescita registrata nella divisione Monomers e del buon andamento dei Performance Materials. Anche in questo caso, sul fatturato ha inciso positivamente l'andamento dei prezzi. L'Ebit prima degli special item, pari a 668 milioni di euro, è notevolmente diminuito rispetto al secondo trimestre del 2021. In entrambe le divisioni, margini più elevati non sono stati in grado di compensare l'aumento dei costi fissi.
Per la seconda metà dell'anno, BASF prevede un graduale raffreddamento della crescita economica a livello globale, molto più pronunciato in Europa. Sempre che non vi siano, a peggiorare ulteriormente la situazione, restrizioni derivanti da nuovi blocchi in Cina e che la carenza di gas naturale non porti ad arresti della produzione in Europa. In queste condizioni, il gruppo tedesco si attende vendite tra 86 e 89 miliardi di euro (migliorate rispetto alla precedente stima di 74-77 miliardi) e un Ebit prima delle poste straordinarie compreso tra 6,8 e 7,2 miliardi di euro.
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