8 aprile 2022 09:16
La federazione europea dell'industria chimica, Cefic, sostiene l'opzione del riciclo chimico attraverso un nuovo position paper sull'argomento, dove vengono evidenziati gli sforzi dell'industria e il ruolo che questa opzione di recupero può giocare nel trasformare i rifiuti plastici in nuove risorse, in linea con la Strategia europea per la plastica varata nel 2018.
Ogni anno vengono generate in Europa circa 25 milioni di tonnellate di rifiuti plastici, ma meno del 30% è raccolto a fini di riciclo e solo il 15% viene effettivamente riciclato per essere incorporato in nuovi prodotti. Per fare di più e meglio - e raggiungere gli obiettivi UE - è necessario raccogliere, smistare e preparare per il riciclo un maggior volume di rifiuti plastici e al riciclo meccanico va affiancato quello chimico; a questo fine, Cefic chiede un quadro politico europeo abilitante per l'ampliamento e la piena diffusione di queste tecnologie.
“La Commissione europea sta rivedendo i principali dossier legislativi relativi a prodotti e rifiuti - afferma Henk Pool, Cefic Innovation Manager -. Il riciclo chimico deve essere riconosciuto come opzione e rientrare nella definizione di riciclo prevista dalla legislazione UE, in modo che possa contribuire al raggiungimento degli obiettivi di economia circolare al 2050. Ciò di cui abbiamo bisogno, anche in via preliminare, è il riconoscimento e la convalida dell'approccio del bilancio di massa (mass balance) con catena di custodia".
Si tratta dell'approccio 'contabile' utilizzato per allocare alle resine immesse sul mercato i feedstock da riciclo chimico (o biobased) introdotti in una fase qualsiasi del processo produttivo, generalmente nel cracking, al posto di quelli vergini.
Cefic riconosce che il riciclo chimico è solo una delle diverse opzioni a disposizione, ma ritiene altresì che occorra mettere in campo una serie di soluzioni complementari per aumentare il tasso di riciclo dei rifiuti plastici. Il riciclo chimico può - in questo portfolio - trattare i rifiuti di plastica mista e quelli contaminati che oggi non vengono riciclati meccanicamente - e sono quindi destinati a discarica o incenerimento - originando materie prime e monomeri che possono sostituire quelli di origine fossile, in conformità al regolamento Reach.
Secondo uno studio commissionato da Cefic a Quantis (“Chemical Recycling: Greenhouse gas emission reduction potential of an emerging waste management route”), le tecnologie di riciclo chimico possono aiutare a ripristinare cicli sostenibili del carbonio, ridurre la dipendenza dalle materie prime fossili vergini ed evitare l'effetto serra da emissioni di gas (GHG) che si verificano nella produzione di materie prime e nell'incenerimento dei rifiuti di plastica.
L'industria chimica - sottolinea Cefic- è disposta a impegnarsi su diversi fronti. Aumentare la collaborazione di filiera per portare sul mercato contenuti riciclati di maggior valore, raccogliere dati per valutare in modo più approfondito prestazioni ambientali, benefici e contributi di queste tecnologie, inclusa l'elaborazione di studi sul ciclo di vita (LCA); infine, promuovere la trasparenza e contribuire allo sviluppo di standard per un approccio al bilancio di massa con catena di custodia, in accordo alla ISO 22095.
Per informazioni: Position paper "Chemical recycling: Enabling plastic waste to become a valuable resource" (PDF)
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