10 febbraio 2022 08:46
AIPE, associazione italiana della filiera del polistirene espanso sinterizzato (EPS), ha diramato un documento che vuole far chiarezza sulla sostenibilità delle cassette in polisirene per il mercato ittico, oggi le più utilizzate per la conservazione del pescato. Sebbene il position paper non lo citi direttamente, si può considerare una risposta al protocollo firmato nei giorni scorsi tra il Ministero della Transizione ecologica (MiTE), FederlegnoArredo e l'associazione Marevivo (leggi articolo), volto a promuovere l’utilizzo di cassette realizzate con materie prime rinnovabili, in quanto contribuirebbero a ridurre la plastica che finisce in mare.
Pubblichiamo di seguito, integralmente, il comunicato di AIPE.
Recuperabili e riciclabili al 100%. Le cassette per il pesce in polistirene espanso, denominato anche EPS o più comunemente polistirolo, rappresentano l’imballo maggiormente utilizzato per il confezionamento e la conservazione del pescato una volta sbarcato, durante il trasporto e la distribuzione. Senza cassette in EPS sarebbe oggi impossibile avere pesce fresco e perfettamente conservato fino al consumatore.
Il perché del successo dell’EPS. L’impiego diffuso delle cassette isotermiche in EPS destinate al mercato ittico è determinato dalle proprietà uniche del materiale che garantisce sicurezza igienica, leggerezza, impermeabilità e un isolamento termico ottimale, fondamentale per mantenere la temperatura di conservazione costante anche per lunghi tempi e fattore imprescindibile per assicurare la freschezza del pesce fino alla consegna, contenendo in modo significativo lo spreco alimentare.
EPS alleato del mercato ittico contro lo spreco alimentare. Il polistirene espanso per sua natura è il miglior isolante termico sul mercato e garantisce l’integrità e la freschezza del pescato durante le fasi di movimentazione, trasporto e distribuzione, abbattendo il rischio di interruzione della catena del freddo, condizione indispensabile, per prevenire la deperibilità del prodotto fresco imballato e la sua conseguente perdita.
L’intero settore ittico - pescatori, mercati del pesce, grossisti, GDO - fa uso delle cassette in polistirene anche per un’altra caratteristica fondamentale, ovvero quella della sicurezza igienica. Il polistirolo infatti non ammuffisce, è privo di ogni valore nutritivo, inibisce lo sviluppo di funghi, batteri e microrganismi e non costituisce nutrimento per alcun essere vivente.
Quale altro materiale può vantare oggi giorno altrettante caratteristiche e funzionalità? Ma il polistirene espanso è molto di più. È anche Ecocompatibile!
La sostenibilità delle cassette in EPS. L’EPS è infatti un materiale che si ricicla al 100% e infinite volte. Questa caratteristica unica del polistirene espanso fa sì che in molti paesi europei, tra cui Norvegia, Danimarca, Paesi Bassi e Grecia, si raggiungono tassi di riciclo dei contenitori in EPS per il pesce, pari al 90%, mentre altri paesi non sono molto distanti da questo risultato, tra cui Irlanda, Portogallo (75%), Regno Unito (70%) (Fonte Eumeps: “EPS fish box recycling supports sustainable fishing industry").
In Italia non esiste purtroppo un quadro normativo che permetta di risalire ad un numero esatto, ma le stime portano ad indicare delle percentuali di cassette in EPS raccolte simile a quello della media europea. Inoltre, dal 2020 AIPE (Associazione Italiana Polistirene Espanso) ha avviato numerosi progetti per implementare e sostenere ulteriormente la raccolta e l’avvio al riciclo delle cassette in polistirene post uso per il pesce presso le aree portuali, i principali mercati ittici e le GDO.
Dopo il loro utilizzo, le cassette in polistirolo per il pesce vengono infatti raccolte, frantumate e compattate per essere poi completamente riciclate, dando origine a una nuova materia prima seconda (MPS), che viene reimpiegata per produrre, imballi e materiali isolanti in EPS che possono arrivare a contenere fino al 100% di riciclato, rispondendo così ai criteri minimi ambientali (CAM).
Un perfetto esempio di economia circolare che permette all’EPS di avvalersi nel proprio ciclo di vita di un bassissimo Carbon Foot Print a vantaggio dell’ambiente e del risparmio di CO2, un’impronta energetica così efficiente che altri materiali non possono vantare.
EPS e inquinamento dei mari. Il polistirene espanso sebbene largamente impiegato nel settore ittico non è tra i principali responsabili dell’inquinamento dei mari. Diversi studi hanno infatti dimostrato che i rifiuti in ambiente marino si depositano per il 94% sul fondo del mare ed in tale contesto l'EPS è completamente assente; della restante parte (6%), l’EPS rappresenta meno dell'1% in peso dei rifiuti rinvenuti sulle spiagge. (Fonte EUMEPS, cit.).
Il colore bianco rende l’EPS immediatamente identificabile, ma i numeri dimostrano che il suo impatto è trascurabile rispetto a quello degli altri rifiuti ben più presenti nei mari e sulle spiagge.
L’impegno per l’ambiente. AIPE è da tempo impegnata ad incrementare sostenibilità e riciclo del polistirolo.
Per il settore ittico ci sono diversi protocolli aperti e in Italia AIPE e Federpesca (Federazione nazionale delle imprese di pesca) hanno siglato un’intesa con l’obiettivo di implementare e favorire i processi di economia circolare nella filiera della pesca.
L’intera industria dell’EPS è inoltre impegnata a livello internazionale ad implementare le buone pratiche di produzione, con l’iniziativa Operation Clean Sweep (OCS), un programma ambizioso a cui AIPE aderisce dallo scorso anno, per azzerare qualsiasi rischio di dispersione di microplastica nell'ambiente marino dai siti industriali e adottare concrete misure per prevenirlo.
Fonte: AIPE
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