19 novembre 2021 15:42
L'associazione dei produttori europei di imballaggi flessibili FPE (Flexible Packaging Europe) rileva nel terzo trimestre dell'anno un lieve rallentamento della spinta inflattiva sulle materie prime, rispetto al trend senza precedenti del trimestre precedente; con prezzi che rimangono in ogni caso su livelli molto alti.
La continue interruzioni delle catene di rifornimento, segnala l'associazione, sono ora aggravate dagli aumenti dei costi degli ausiliari (adesivi, inchiostri e solventi) e, soprattutto, del gas e dell'energia, a fronte di una sostenuta domanda di imballaggi flessibili.
Secondo le rilevazione ICIS, i prezzi del polietilene a bassa e ad alta densità sono aumentati, rispettivamente, del +72% (LDPE) e del +49% (HDPE) nel confronto con gli ultimi tre mesi del 2020 e non sembrano destinati a calare nel breve periodo, mentre la domanda resta alta, a causa della ripresa dopo l'anno di pandemia e lockdown.
Le rilevazioni di Wood Mackenzie - nota FPE - evidenziano, nel terzo trimestre di quest'anno, tendenze analoghe e senza precedenti per altri substrati utilizzati nel packaging flessibile: rispetto a fine 2020, i prezzi dei film in PET sono cresciuti del +24%, quelli del BOPP 20 micron del +63% e le quotazioni del del BOPA 15 micron registrano un incremento del +30%. E lo stesso vale per alluminio e carta, con costi aumentati rispettivamente del +36% (foglio di alluminio) e del +10% (carta rivestita su un lato), con tempi di consegna raddoppiati, da uno a due mesi dall'ordine.
"Volatilità dei prezzi e ridotte disponibilità impongono alle imprese molti sforzi, compresa una gestione più complessa degli ordini - commenta Guido Aufdemkamp (nella foto), direttore esecutivo di FPE -. Capita anche di dividere un singolo ordine in vari lotti di produzione.” “La domanda di imballaggi flessibili rimane su livelli elevati e i nostri associati cercano di fare quanto è possibile per soddisfare le richieste dei clienti - aggiunge -. La volatilità dei prezzi inciderà ovviamente sugli andamenti della domanda, ma la tendenza è inesorabilmente al rialzo; stiamo quindi cercando di garantire i livelli produttivi e aggirare gli inconvenienti nelle supply-chain. Ritengo però improbabile un miglioramento della situazione entro la fine dell’anno”.
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