21 luglio 2021 08:48
Procter & Gamble si unisce al novero di aziende interessate ad utilizzare i flaconi in fibra di cellulosa sviluppati da Paboco (The Paper Bottle Company), avviando una sperimentazione in Europa, nel corso dell'anno prossimo, che riguarderà i prodotti a marchio Lenor. Il test fornirà le basi di una strategia “test & learn” per estendere eventualmente l’utilizzo delle 'bottiglie di carta' ad altri prodotti del portfolio P&G.
La divisione Fabric & Home Care di P&G - che comprende marchi del calibro di Ariel, Lenor, Tide, Downy, Fairy e Cascad - si è impegnata a ridurre l’utilizzo di plastica nelle confezioni dei suoi prodotti: Fabric Care Europe punta a ridurre del 30% i consumi entro il 2025 e a progettare packaging 100% riciclabili entro il 2022, mentre P&G Home Care ha addirittura dichiarato di non voler più utilizzare plastica vergine entro il 2025. Con la strategia Ambition 2030, a livello di gruppo Procter & Gamble ha annunciato di voler ridurre l’utilizzo di plastica vergine del 50% entro il 2030.
Procter & Gamble entra così a far parte del consorzio di aziende del packaging e dei beni di largo consumo che stanno testando la soluzione sviluppata da Paboco, quali Coca-Cola, Carlsberg , The Absolut Company, L’Oréal, oltre a BillerudKorsnäs e Alpla che sono i partner della joint-venture.
“Desideriamo trasformare questo settore e vogliamo creare un mondo meno dipendente dalla plastica, progettando i prodotti sul principio della circolarità e sviluppando formati di packaging con materiali di origine biologica - commenta il CEO ad interim di Paboco, Gittan Schiöld -. Conservare i liquidi in confezioni di carta è sicuramente difficoltoso da un punto di vista tecnico, ma un’adozione di questo packaging avrebbe vantaggi enormi per il pianeta. In questo senso, la decisione da parte della divisione Fabric & Home Care di P&G di unirsi alla community di innovatori Paboco fornisce un notevole impulso a questo nostro obiettivo. Contribuisce infatti a confermare la fattibilità della tecnologia, e ci consente al tempo stesso di usufruire del know-how di P&G, offrendoci nuove opportunità di scale-up del progetto".
Attualmente la "paper bottle" contiene un rivestimento interno in PET riciclato (pari al 40% del peso) e anche la chiusura è in plastica, rendendo difficoltoso il riciclo, ma recentemente Paboco ha presentato un nuovo prototipo 100% biobased, anche per il liner interno, mentre il tappo è fissato sull'involucro esterno grazie ad una banda di carta, che ne consente la rimozione (leggi articolo). L'obiettivo è quello di rendere il contenitore riciclabile nella raccolta differenziata della carta.
Paboco (The Paper Bottle Company) è una joint-venture costituita due anni fa tra il produttore austriaco di imballaggi Alpla e il fornitore svedese di soluzioni in carta per il packaging BillerudKorsnäs.
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Amut ha avviato in Australia il suo terzo impianto di riciclo in due anni mezzo, con piena soddisfazione del cliente. Dopo il PET è la volta delle poliolefine.