Legacoop Romagna, associazione che rappresenta le cooperative delle province di Forlì-Cesena, Ravenna e Rimini iscritte a Legacoop, ha lanciato l'
allarme sul forte
aumento dei costi degli
imballaggi per ortofrutta, in particolare di quelli
compostabili. "È una situazione drammatica, che sta mettendo in difficoltà le organizzazioni dei produttori, strette da un aumento insostenibile dei costi: servono incentivi per le aziende che hanno investito in economia circolare", si legge in una nota diffusa dall'associazione, che riunisce alcune delle più grandi cooperative di produzione ortofrutticola della regione.

"Le imprese che utilizzano
materiali biocompostabili o
riciclabili di nuova generazione hanno dovuto sostenere dall’inizio della pandemia a oggi aumenti anche di
cinque volte il
prezzo originario", spiega il presidente
Mario Mazzotti (nella foto), che elenca alcuni motivi alla base del forte rincaro: "Si tratta di materiali che sono molto graditi ai consumatori, che durante la pandemia hanno preferito il prodotto confezionato rispetto allo sfuso. La
produzione dei packaging compostabili è però nelle mani di
poche aziende multinazionali e anche i confezionatori in grado di soddisfare la richiesta sono pochi. L’aumento della domanda, la scarsità di materiale e il numero ridotto di fornitori ha definito una situazione in cui i listini sono fuori controllo e rischiano di mettere in difficoltà tutta la filiera".
Secondo Legacoop Romagna solo nell'
ultimo mese si sono registrati incrementi nell’ordine del
5-10%. "I costi di packaging oscillano già fra il 15% e il 20% del prezzo a cui viene venduta ogni singola confezione - sottolinea Mazzotti -. Ulteriori rincari non sono più sostenibili, specie se si considera che anche altre voci, come quella energetica, stanno subendo considerevoli incrementi".
L'associazione romagnola chiede alle istituzioni di verificare l’assenza di
cartelli monopolistici, "atti a mantenere alti i costi dei nuovi materiali eco-compatibili" e di premiare, attraverso
incentivi fiscali, chi ha sostenuto investimenti in questa direzione. "La soluzione non può risiedere in dispositivi come quello della
plastic tax, che rischiano di aumentare le iniquità tra i produttori, bensì in meccanismi che incentivino tutta la filiera a seguire la direzione della sostenibilità", conclude Mazzotti.
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