1 marzo 2021 08:40
Scarsità di materie prime e prezzi di approvvigionamento che continuano a salire stanno mettendo a rischio la capacità di produrre di molti trasformatori italiani ed europei di materie plastiche, e proprio quando le imprese si stanno impegnando sulla via della ripresa.
"Se è vero che fenomeni di sbilanciamento e di forte oscillazione dei prezzi dei polimeri si verificano ciclicamente - commenta Stefano Chiaramondia, presidente di PlasticFinder (www.plasticfinder.it), marketplace per la compravendita di prodotti slow-moving e riciclati -. quello attuale sembra, a memoria di operatore del settore, un unicum per intensità, durata e relative conseguenze. Nel 2015 ci fu un’altra primavera di fuoco sulle commodities, ma oggi, a cavallo tra 2020 e 2021, la situazione appare nettamente più complessa, soprattutto per il mercato europeo”.
"Difficile ipotizzare un ritorno alla normalità prima della prossima estate - sostiene -. Si potrebbe discutere a lungo sulle cause scatenanti di questa situazione, senza probabilmente trovarne una prevalente. Certo è che dopo il crollo dei mercati tra marzo e maggio 2020, in pieno lockdown da pandemia, mentre sia petrolio che derivati (etilene, propilene) hanno recuperato i livelli precedenti o sono di poco superiori, i polimeri stanno raggiungendo picchi totalmente slegati dall’andamento dei loro precursori".
I fattori concomitanti sono parecchi: i maggiori produttori europei ed asiatici hanno dichiarato situazioni di forza maggiore per vari motivi, tagliando produzioni e disponibilità; il mercato cinese, del Medio Oriente e del Far East in generale, uscito prima e meglio dalla pandemia, ha ripreso a viaggiare a ritmo sostenuto, con una domanda che ha fatto aumentare i prezzi più che in Europa e attirando volumi di materie plastiche; l’Europa ha risposto ai dazi americani imponendo una tassa del 25% sul PVC statunitense e su alcuni prodotti a base poliolefinica; un maltempo di forte entità ha bloccato la navigazione sui fiumi nord europei e causato la fermata di molti impianti in Europa e Stati Uniti; il costo dei noli mare dall’Asia verso l’Europa è salito vertiginosamente.
"In questo scenario volatile e complesso - sottolinea Chiaramondia - PlasticFinder può rivelarsi uno strumento molto utile per trovare opportunità di acquisto di materia prima plastica e per mettere in vendita eccedenze e rimanenze di magazzino". La piattaforma dedicata alla compravendita di materie plastiche vergini e rigenerate è aperta 24 ore su 24, sette giorni su sette e opera con approccio "Amazon Like": accesso libero per ricerca di prodotti, controllo della disponibilità di prodotti, visualizzazione dei prezzi, acquisto semplice e rapido, gestione della logistica e garanzia della transazione con formula soddisfatti o rimborsati.
“Non è una semplice dichiarazione promozionale - precisa Riccardo Parrini, amministratore della piattaforma -. Posso confermare che i contatti e le richieste al marketplace sono aumentati del 45% circa nel periodo dicembre-febbraio rispetto al trimestre precedente, e le transazioni concluse sono cresciute del 20% in numero e più ancora in valore, pur potendo contare su quantitativi ridotti di prodotti d’importazione per i motivi prima esposti”.
Cosa viene scambiato maggiormente sul portale? "Anzitutto molte aziende mettono a frutto il valore delle eventuali materie plastiche ferme a stock nei loro magazzini - risponde Parrini -: un prodotto 'slow moving' può infatti rivelarsi una materia prima preziosa per un altro trasformatore, ottenendo beneficio ambientale (meno necessità di nuove produzioni), economico/finanziario (miglioramento del capitale circolante) e sociale, poiché si consente ad un’altra impresa di ottenere la materia prima di cui ha bisogno per produrre.
Poi c'è il riciclato. "In un momento di crisi delle materie prime vergini i prodotti riciclati possono giocare un ruolo importante per sostenere la nostra economia - sottolinea Parrini -. La nostra piattaforma è diventata nel tempo un’importante vetrina per numerosi compounders europei che riciclano e rigenerano materie plastiche post-industriali e da post-consumo. Abbiamo infatti ottenuto la certificazione CSI Cert (IMQ Group) come primo distributore europeo di prodotti riciclati. Dopo 4 anni di attività il numero di utenti e di transazioni è cresciuto esponenzialmente e PlasticFinder si conferma come strumento Digital & Circular indispensabile per la filiera europea della plastica".
“Ci sono persone reali dietro il web - conclude Chiaramondia - e abbiamo acquisito la fiducia di molti operatori del settore, italiani, europei, extra-europei, che utilizzano la piattaforma in modo regolare e continuativo. Siamo consapevoli dell’importanza di uno strumento come questo per creare collegamenti ed alimentare canali di approvvigionamento, soprattutto in periodi difficili e sfidanti come quello che stiamo vivendo”.
Con il contributo di:
PlasticFinder
Via F. de Sanctis, 74 - 20141 Milano
www.plasticfinder.it
Tel +39 02 21118692
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