Prezzi in calo e domanda in declino per effetto della
pandemia hanno impattato sulla trimestrale
Borealis, che nel periodo luglio-settembre vede calare le
vendite nette dai 1.965 del terzo trimestre 2019 a
1.635 milioni di euro, mentre i
profitti netti sono scesi da 207 a
163 milioni.
Il produttore austriaco di poliolefine registra però un
miglioramento dei conti rispetto al
trimestre precedente, con gli utili in crescita di 99 milioni di euro, grazie alla ripresa della domanda in molti settori.
La contrazione dei profitti trimestrali rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso è stato determinato da più
bassi margini nel ciclo integrato delle
poliolefine e da un contesto meno favorevole sul mercato dei fertilizzanti, a fronte di un
incremento dei volumi di vendita delle poliolefine.
Nei primi
nove mesi dell’anno le vendite sono state pari a
5.126 milioni di euro, contro i 6.244 milioni del 2019, mentre gli utili netti sono calati da 734 a
378 milioni.
Anche l’andamento della joint-venture
Borouge è risultato migliore rispetto al trimestre precedente, pur al di sotto dei livelli del 2019 a causa dei prezzi delle poliolefine più bassi e di uno scenario mercato più debole.
"Il terzo trimestre 2020 ha dimostrato ancora una volta quanto i nostri prodotti siano fondamentali per una vita sostenibile, soprattutto in una crisi come la pandemia Covid-19", ha commentato
Alfred Stern, CEO di Borealis (nella foto). "Sebbene registriamo alcuni miglioramenti dei prezzi, in particolare in Asia e negli Stati Uniti, le prospettive rimangono incerte data l'elevata volatilità dei prezzi delle materie prime, ma anche a causa dell'aumento del numero di casi di coronavirus, soprattutto in Europa”.
© Polimerica - Riproduzione riservata