Non è riciclo meccanico e neppure riciclo chimico: quello messo a punto dalla start-up francese
Polyloop è un
riciclo chimico-fisico mediante
dissoluzione selettiva dei compound di
PVC in solvente (quindi senza depolimerizzazione), seguita da filtrazione e precipitazione del polimero, da cui si ottiene un
materiale pronto per la successiva
compoundazione, contenente però residui di additivo presenti nel materiale originale. Il
solvente utilizzato nel processo viene recuperato in closed-loop, migliorando le prestazioni ambientali del processo.
Tecnologia che deriva da quella sperimentata negli anni scorsi in Italia su cavi e tessuti da
Vinyloop Ferrara, joint-venture tra
Inovyn e
Serge Ferrari, titolare del processo Texyloop. Non è quindi un caso che Serge Ferrari sia anche un partner della start-up francese.
Particolarità del processo Polyloop - che lo distingue dalle esperienze precedenti - è il
design compatto dell’impianto di riciclo, grande poco più di un
container da 40 piedi, che ne consente un’agevole collocazione in prossimità o all'interno di stabilimenti esistenti: secondo Polyloop, in
tre ore, con un solo operatore, si possono trattare fino a
300 kg di sfrido o scarto composito di PVC (contenente additivi, impurità o rinforzi, soprattutto tessuti tecnici), con una capacità annua intorno alle
500 tonnellate. Il processo può essere alimentato a batches e non in continuo, rendendo più flessibile l’operabilità dell’impianto.
Lo sviluppo della tecnologia di riciclo fisico-chimico Polyloop continuerà nei laboratori di
Balan, in Francia, presso il produttore di PVC
Kem One, grazie ad un accordo di partnership siglato l’8 luglio scorso. Le strutture R&D del gruppo, coadiuvate da un impianto pilota allestito all’interno del sito (nella foto), consentiranno di mettere a punto
processo e
layout impiantistico. A Balan saranno condotti test su diversi rifiuti compositi, soprattutto tessuti tecnici vinilici, e prove di trasformazione con compound formulati partendo dal materiale rigenerato. In futuro sarà forse realizzato anche il primo impianto dimostrativo. Nella foto, a sinistra
Romain Ferrari, co-foundatore di Polyloop, insieme con
Olivier Thomas, direttore dello stabilimento Kem One di Balan
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