Nonostante la riapertura delle fabbriche e dei concessionari, nel mese di
giugno le
immatricolazioni di
auto nuove in Italia sono state solo
132.457, vale a dire il
23,1% in meno rispetto allo stesso mese del 2019. Il cumulato del
primo semestre si attesta così a
583.960 unità, un volume quasi dimezzato rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso (
-46,1%). Se il trend non invertirà la rotta - segnala
Anfia, associazione dell’industria automotive nazionale - le immatricolazioni a fine anno potrebbero a malapena toccare 1,2 milioni di autoveicoli, con una flessione del -35% rispetto al 2019.
"A giugno La perdita si è dimezzata rispetto al quella del precedente mese di maggio e siamo di fronte a
segnali di
ripartenza veramente
timidi - sostiene
Paolo Scudieri, Presidente di Anfia -, riconducibili perlopiù allo smaltimento di ordini accumulati e rimasti inevasi prima della chiusura dei concessionari dello scorso marzo, unito agli effetti di calendario, che ha vsto un giorno lavorativo in più rispetto a giugno 2019". "I
ritmi di ripresa delle vendite dopo il periodo di lockdown sono e saranno
lentissimi perché crisi economica e clima di incertezza rappresentano un mix letale per le decisioni d’acquisto di consumatori e imprese - aggiunge Scudieri -. A questi, si aggiunge anche l’effetto attesa nei confronti di incentivi all’acquisto di cui si parla da mesi, ma che, per ora, non si sono tradotti in realtà, con colpevole ritardo rispetto agli altri maggiori Paesi europei”.
É andato decisamente meglio il mondo delle
due ruote, che - secondo i dati forniti dall’associazione di settore
Anmca (Associazione Nazionale Ciclo Motociclo e Accessori) - ha messo a segno in giugno un incremento del
+37% rispetto allo stesso mese dell’anno scorso. "Si continuano a scegliere le due ruote per
passione e anche come soluzione fruibile di
spostamento veloce,
sostenibile ed
efficiente - dichiara il presidente dell’associazione,
Paolo Magri -. Leggere finalmente un dato positivo conferma ancora il valore simbolico del nostro settore nella mobilità della ripresa dopo un periodo così complicato e doloroso, ma rappresenta anche un riconoscimento concreto alle Case costruttrici per il loro impegno nella proposta di politiche commerciali efficaci”. Resta comunque in rosso il bilancio dei
primi sei mesi dell’anno, con 106.874 immatricolazioni, pari al
-23% rispetto allo stesso periodo del 2019.
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