Il Ministro dell’Ambiente Sergio Costa (nella foto) ha firmato ieri il
Decreto "End of Waste" per la
gomma riciclata da pneumatici fuori uso (PFU), che sarà presto pubblicato in Gazzetta Ufficiale. Si aggiunge a quello sui prodotti assorbenti (pannolini) già in vigore (
leggi articolo), mentre è atteso a breve un provvedimento analogo sulla carta da macero.
L’obiettivo del Decreto è
favorire il riciclo dei PFU, fornendo ai riciclatori certezza su come verrà inquadrato il materiale rigenerato in uscita dall’impianto, mentre le aziende che utilizzeranno il granulo e il polverino di gomma potranno avvalersi di una
certificazione di ogni singolo lotto a garanzia di qualità, caratteristiche e sicurezza del materiale acquistato.
Il Decreto si compone di 6 articoli e 3 allegati, dove vengono stabiliti i
requisiti tecnici da rispettare per far cessare la qualifica di rifiuto della gomma vulcanizzata e trasformarla in “
Gomma vulcanizzata granulare (Gvg)”, alcune caratteristiche dell’impianto di trattamento, le modalità di ricevimento e accettazione dei conferimenti, gli impieghi consentiti e il modello di dichiarazione di conformità (Ddc) per i lotti di prodotto. Viene sancito, per gli impianti di trattamento, l’obbligo di dotarsi, in ingresso, di un sistema per il
lavaggio dei pneumatici fuori uso idoneo ad eliminare le impurità superficiali e di eseguire
campionamenti e
analisi sul materiale riciclato in uscita. Ogni lotto di materiale riciclato, che nel Decreto EoW viene definito “Gomma vulcanizzata granulare”, dovrà essere accompagnato da una
dichiarazione di conformità.
Oggi un
centinaio di aziende, con oltre
1.000 addetti, si occupano di raccolta e trasporto dei PFU, in seguito trasformati in granulo e polverino da utilizzare in diverse applicazioni: dalla modifica degli asfalti stradali all’impiantistica sportiva, dall’edilizia all’arredo urbano e a svariati utilizzi in ambito industriale. Secondo il consorzio Ecopneus, ogni anno arrivano a fine vita nel nostro paese circa
400.000 tonnellate di PFU tra mercato del ricambio e della demolizione veicoli. “Poter contare su una normativa nazionale,
eliminerà le incertezze che tutt’ora sussistono e consentirà di superare quelle differenze che, nel regime di autorizzazioni '
caso per caso' finora in vigore, potevano anche creare gap competitivi tra impianti di riciclo analoghi ma situati in Regioni o Province differenti”, segnala il Consorzio.
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