É stato pubblicato nella notte, in un’edizione straordinaria della Gazzetta Ufficiale (predatata al 17 marzo), il
decreto Cura Italia riportante le "
Misure di potenziamento del Servizio sanitario nazionale e di sostegno economico per famiglie, lavoratori e imprese connesse all'emergenza epidemiologica da Covid-19” (Dl 17 marzo 2020, n. 18 -
testo integrale in allegato).
Il provvedimento, del valore di circa
25 miliardi di euro, si articola in
cinque punti: potenziamento del servizio sanitario, sostegno del lavoro, aumento della liquidità attraverso il sistema bancario, misure fiscali a sostegno delle famiglie e delle imprese e, in chiusura, ulteriori disposizioni.
Per quanto concerne il
lavoro, la principale misura è l'estensione degli
ammortizzatori sociali a tutto il territorio nazionale, per la cassa integrazione ordinaria e per quella in deroga, comprese le aziende che già erogano assegni di solidarietà o hanno avviato la cassa integrazione. É anche previsto un
congedo parentale di 15 giorni (con inizio retroattivo al 5 marzo) per i genitori, con possibilità di beneficiare, in alternativa, di un bonus di 600 euro per baby sitter. Un contributo di
600 euro è previsto per i
lavoratori autonomi con Partita Iva o titolari di un contratto di collaborazione coordinata e continuativa. Introdotta anche la sospensione delle procedure di impugnazione dei licenziamenti.
Ci sono poi le misure a
sostegno della liquidità per favorire il credito all’esportazione e aiutare le imprese a superare questo momento di difficoltà, con un effetto leva per complessivi 340 miliardi di euro, secondo i calcoli del ministero dell'Economia.
Sotto il profilo
fiscale, sono rinviati al
31 maggio i pagamenti di ritenute, contributi previdenziali e assistenziali e dell’Iva di marzo dovuti dai settori e dalle imprese più colpite dall'emergenza Covid, ricomprese nelle 15 filiere già indicate nel precedente decreto (turismo, ristorazione, sport, cultura) a cui si aggiunge il
trasporto merci. Stop anche alle cartelle esattoriali e sconti alle imprese e che fanno
donazioni per misure di contrasto all'emergenza coronavirus.
Il decreto introduce anche un
credito d'imposta pari al
50% delle spese sostenute per la
sanificazione dei luoghi di lavoro e un bonus di
100 euro ai lavoratori dipendenti con reddito inferiore a 40mila euro che hanno svolto l’
attività lavorativa nella propria
sede nel mese di marzo.
É stato inoltre potenziato il
Fondo centrale di garanzia delle PMI, con una dotazione di 1,5 miliardi di euro: per 9 mesi l’accesso al Fondo sarà gratuito e la percentuale massima di copertura (garanzia diretta) sarà dell’80% (90% per controgaranzia dei Confidi) fino a 1,5 milioni.
Una dote di 1,73 miliardi di euro servirà a garanzia pubblica della
moratoria dei finanziamenti bancari a micro, piccole e medie imprese colpite, che potranno così rinviare il pagamento delle rate fino al 30 settembre 2020, senza che possano essere revocati i finanziamenti già accordati. 500 milioni di euro, infine, serviranno per garantire, tramite la Cassa Depositi e Prestiti (CDP), i
finanziamenti alle imprese con un effetto leva stimato in circa 10 miliardi di euro.
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