3 febbraio 2020 12:33
Con il via libera del Senato, dopo quello della Camera, il Parlamento francese ha approvato il 30 gennaio scorso il testo del progetto di legge sui rifiuti e l’economia circolare ("loi anti-gaspillage pour une économie circulaire”) contenente 130 articoli, alcuni dei quali destinati ad avere un significativo impatto sull’industria delle materie plastiche.
Il principale riguarda il percorso per la messa al bando degli imballaggi monouso in plastica entro il 2040, che avverrà progressivamente con obiettivi da introdurre nei prossimi 5 anni per la riduzione, il riutilizzo e il riciclo, fissati nell’ambito di una strategia nazionale da concordare entro il 2022 con le filiere industriali interessate dal provvedimento. Uno degli obiettivi indicati dalla legge è tendere verso il riciclo del 100% dei packaging monouso in plastica entro il 2025.
Nel testo vengono introdotte restrizioni all’uso dei monouso elencati nella direttiva SUP della UE, percentuali minime di materiale riciclato da inserire in alcune categorie di prodotti (con relativo certificato di incorporazione) e un’estensione della responsabilità estesa dei produttori.
La legge si propone anche di ridurre del 50%, entro il 2030, il consumo di bottiglie monouso in plastica per bevande, con target di recupero e riciclo del 77% entro il 2025 e del 90% entro il 2029. Le prime restrizioni sono previste nel 2021 con divieti alla distribuzione gratuita in aziende e locali aperti al pubblico.
Inoltre, da quest’anno è vietata in Francia la vendita di tazze, bicchieri e piatti usa e getta, bastoncini per la pulizia delle orecchie; provvedimento che l’anno prossimo sarà esteso anche a sacchetti monouso, cannucce (ad esclusione di quelle per uso medico), posate, coperchi di vetro usa e getta, contenitori e tazze in EPS, aste per palloncini; nel 2022 al bando anche bustine per tè o tisane prodotte in plastica non biodegradabile e giocattoli di plastica nei menu per bambini dei ristoranti. Dal 2023 fuori legge anche contenitori monouso per i pasti serviti in ristoranti e fast-food.
Non si potranno utilizzare plastiche oxodegradabili a partire dal 2021, mentre è fissato per il 2027 il termine per le microplastiche aggiunte intenzionalmente a prodotti cosmetici e detergenti, che dovranno essere ridotte gradualmente. Dal 2022, i siti di produzione, manipolazione e trasporto di granuli di plastica per uso industriale dovranno dotarsi di procedure ed attrezzature volte a prevenirne la dispersione in ambiente.
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