17 settembre 2019 08:13
Ci sono anche importanti gruppi chimici - tra i quali quali BASF, BP, Evonik e Dow Corning (al ternine dell'articolo la lista completa) - nell’elenco delle 39 multinazionali che, secondo la Commissione europea, potrebbero avere ottenuto indebiti benefici da sgravi fiscali sugli utili in eccesso concessi dal governo belga tra il 2005 e il 2014.
Bruxelles ha quindi avviato una serie di indagini approfondite al fine di verificare se ciò possa aver offerto a queste società un vantaggio sleale sui concorrenti.
La decisione di avviare indagini indipendenti sui singoli gruppi è frutto di una complessa vertenza giudiziaria tra la Commissione e la Corte di giustizia europea, che nel febbraio di quest’anno ha stabilito che la compatibilità delle agevolazioni fiscali, sotto forma di sentenze, concesse dal governo belga con le norme UE in materia di aiuti di Stato debba essere valutata caso per caso, non avendo ravvisato l’esistenza di uno schema di aiuti in contrasto con la legislazione europea.
"Tutte le società devono pagare la loro parte di imposte secondo equità - ha dichiarato Margrethe Vestage, commissario alla concorrenza della Commissione europea -. Ci preoccupa il fatto che il sistema belga di tassazione degli 'utili in eccesso' abbia concesso sostanziali riduzioni fiscali solo ad alcune multinazionali, e non a tutte quelle che si trovavano in una situazione analoga. Seguendo gli orientamenti del Tribunale, abbiamo deciso di avviare indagini separate sugli aiuti di Stato per valutare le singole decisioni fiscali. Attendiamo inoltre dalla Corte di giustizia europea ulteriori chiarimenti sull'esistenza di un regime di aiuti”.
In Belgio, le leggi fiscali sulle società impongono che queste vengano tassate sulla base degli utili effettivamente realizzati dalle attività svolte nel paese. Tuttavia, le regole sulla tassazione degli utili in eccesso, che si basano sull'imposta sul reddito, hanno consentito alle multinazionali di ridurre la loro imposta sulle società di oltre il 50% e, in alcuni casi, fino al 90% degli utili a bilancio.
Le indagini della Commissione UE riguardano le società belghe di 39 multinazionali: Luciad, BASF Antwerpen, EVAL Europe, BP Aromatics Limited NV, The Heating Company, British American Tobacco Coordination Center VOF, Evonik Oxeno Antwerpen e “NewCo”, Nomacorc, Delta Light, Henkel Electronic Materials (Belgium), Puratos, Omega Pharma International, LMS International, Noble International Europe, Trane, VF Europe, St. Jude Medical Coordination Center, Soudal, Ontex Atlas Copco Airpower, Belgacom International Carrier Services, Dow Corning Europe, Capsugel Belgium, Kinepolis Group, Pfizer Animal Health, Anheuser-Busch Inbev/Ampar, Flir Systems Trading Belgium, Wabco Europe, Celio International, Magnetrol International, Ansell Healthcare Europe, Esko-Graphics, Victaulic Europe, Astra Sweets, Mayekawa Europe, Tekelec International, Bridgestone Europe, Chep Equipment Pooling e Knauf Insulation.
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