6 settembre 2019 08:39
Secondo i dati diffusi dall’associazione di settore Anape (Asociación Nacional de Poliestireno Expandido), l’anno scorso sono state riciclate in Spagna 7.440 tonnellate di polistirene espanso sinterizzato (EPS), con una crescita del +24% rispetto all’anno precedente, pari ad una quota di oltre il 22,5% dei rifiuti prodotti nel paese. É dal 2010 che il recupero di questo polimero mostra una crescita costante.
Il 79% del materiale recuperato è stato gestito da società di recupero e riciclo: si tratta in prevalenza di rifiuti di provenienza commerciale e industriale, quali imballaggi ittici o di elettrodomestici; un altro 14% è arrivato dalla raccolta differenziata e il 7% dai punti Eco-EPS, questi ultimi capaci di garantire un elevato livello qualitativo del rifiuto.
Un risultato - nota l’associazione dell'industria spagnola dell’EPS - frutto di un lavoro di squadra portato avanti dall’intera filiera verso la circolarità dei manufatti, utilizzati prevalentemente in edilizia per isolamento termico e nell’imballaggio protettivo.
In linea con le richieste che provengono da istituzioni europee e cittadini, Anape ha recentemente presentato un impegno volontario per incrementare il riciclo di rifiuti di EPS. Uno degli strumenti messi in atto è il progetto europeo Life EPS-SURE per il riciclo delle cassette per pesce in EPS destinate a diventare nuovi imballaggi per uso alimentare (leggi articolo). Si sta inoltre migliorando la logistica per raccolta dei rifiuti attraverso i punti Eco-EPS ed accordi recuperatori e riciclatori.
"Il principale ostacolo ad un aumento del riciclo è rappresentato dal basso costo di conferimento in discarica - spiega Anape - Ogni alternativa logistica e di trasformazione risulta sempre più costosa di questa forma di smaltimento. In Spagna, la gerarchia dei rifiuti stabilita dalle direttive europee non viene rispettata e il fine vita in discarica prevale sul recupero energetico". "Per cambiare questa situazione - sottolinea l’associazione spagnola - è necessaria una ferma volontà da parte delle amministrazioni locali, regionali e nazionali. In caso contrario sarà difficile rispettare le scadenze fissate dalla Strategia UE per le materie plastiche".
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