Il gruppo chimico
BASF, insieme a Bosch, Deutsche Bank, LafargeHolcim, Novartis, Philip Morris International, SAP e SK, ha dato vita alla
Value balancing alliance, organizzazione non-profit con sede a Francoforte impegnata a definire uno
standard che renda trasparente la creazione di
valore olistico in termini ambientali ed economici. L’alleanza è supportata da società di consulenza quali Deloitte, EY, KPMG, PwC e dall’OCSE (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico).
“Si tratta di
cambiare la
prospettiva su come le aziende creano valore - spiega Saori Dubourg, Membro del Board of Executive Directors di BASF SE -. Con una visione olistica dei valori, vogliamo tenere conto degli effetti delle nostre attività sull'ambiente, sulla società e sul mercato”.
"L'obiettivo è creare e definire un modello per
calcolare il
contributo delle diverse dimensioni valoriali e sviluppare di conseguenza, ulteriori linee guida di divulgazione e rendicontazione entro tre anni - aggiunge Christian Heller, CEO della value balancing alliance (foto a sinistra) -. Nell’alleanza vogliamo
standardizzare i
diversi approcci che sono attualmente utilizzati dalle aziende per renderne i risultati comparabili. In questo modo, possiamo rendere trasparente la creazione di valore reale per la società da parte delle aziende”.
BASF, ad esempio, con il suo programma "
Value-to-Society” misura dal 2013 il contributo generato lungo tutta la catena del valore. Insieme ad esperti esterni, ha messo a punto un approccio per la valutazione monetaria degli impatti economici, ecologici e sociali delle sue attività commerciali, condividendo le proprie esperienze attraverso network e iniziative come il World Business Council for Sustainable Development (WBCSD), il Natural Capital Coalition, l’Impact Valuation Roundtable oppure il progetto Embankment per l’Inclusive Capitalism.