26 luglio 2019 17:40
Può sembrare paradossale, ma la direttiva sugli articoli monouso in plastica (SUP), che introduce dal 2021 divieti e restrizioni al loro uso, potrebbe aumentare i rischi per la salute dei consumatori aprendo il mercato degli imballaggi a contatto con alimenti a materiali ritenuti all’apparenza innocui, come la carta, ma meno studiati e regolamentati di quelli in materiale plastico. Così, se per gli imballi in plastica a contatto con alimenti vi sono prescrizioni molto rigide per gli inchiostri e sulla migrazione delle sostanze chimiche, lo stesso non vale per le confezioni prodotte con altri materiali.
A porre l’attenzione su questo tema non è la ‘lobby’ dei produttori di materie plastiche, ma l’associazione europea dei consumatori BEUC, che ha diffuso in questi giorni il rapporto “More Than A Paper Tiger” (più di una tigre di carta, scaricabile QUI), che riporta i risultati di analisi di laboratorio condotte su imballaggi in carta e cartone colorati, come ad esempio le tazze per caffé o le cannucce.
Il risultato non è rassicurante, dato che evidenzia potenziali rischi per la salute dovute all’esposizione alle sostanze chimiche contenute negli inchiostri utilizzati per la stampa, quali pigmenti, leganti, solventi o additivi, come ad esempio stabilizzanti UV o fotoiniziatori; nel complesso sono oltre 5.000 le sostanze utilizzate, a diverso titolo, in questo settore, delle quali solo una piccola frazione è stata valutata in maniera sistematica dall’EFSA, l’Agenzia europea per la sicurezza alimentare.
"La carta è il secondo materiale di imballaggio alimentare più utilizzato dopo la plastica - commenta a questo proposito l’associazione -. A differenza della plastica, tuttavia, non esistono norme UE che disciplinano l'uso della carta come materiale a contatto con gli alimenti".
I risultati evidenziano la necessità di introdurre una normativa comunitaria che disciplini l'uso e la sicurezza di tutti gli imballaggi di carta e cartone per alimenti - aggiunge BEUC -, specie in vista della prossima messa al bando delle plastica monouso, poiché il test solleva preoccupazioni per la sicurezza di alcune alternative a questi prodotti.
Le analisi sono state condotte da quattro associazioni nazionali (in Italia Altroconsumo) su 76 campioni di imballaggio e articoli monouso in carta stampata o cartone per alimenti, come bicchieri da caffè, cannucce di carta, tovaglioli e imballi per prodotti alimentari. I risultati, spiega l’associazione evidenziano che:
Sebbene nessuno dei prodotti sottoposti a test, da solo, è in grado di mettere in pericolo la salute umana - rileva lo studio -, essi contribuiscono tuttavia all'esposizione generale dei consumatori a sostanze chimiche problematiche e, in alcuni casi, non adeguatamente valutate.
"La maggior parte dei consumatori ritiene che ogni materiale a diretto contatto con gli alimenti sia privo di sostanze chimiche nocive, ma purtroppo non è così - commenta Monique Goyens, direttore generale del BEUC, ha commentato -. Le sostanze chimiche contenute negli imballaggi che migrano negli alimenti alla fine entrano nel nostro corpo, ma non è quello il loro posto. Per proteggere la salute dei consumatori, l'UE deve sviluppare norme rigorose che siano più di una tigre di carta”.
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