29 ottobre 2018 07:57
Nel terzo trimestre dell’anno il gruppo BASF registra una crescita delle vendite a 15,6 miliardi di euro (+8%), grazie ai maggiori prezzi (+6%) e ad un leggero incremento dei volumi (+2%) determinato dall’acquisizione di alcune attività Bayer nell’agrochimica (sementi ed erbicidi), ma non di margini e profitto: l’utile operativo lordo (Ebit) prima delle poste straordinarie segna infatti una caduta del -14% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, a 1,5 miliardi di euro, in larga parte determinato dall’andamento del segmento Chemicals; l’Ebit scende del -24% a 1,4 miliardi, mentre l'utile netto accusa una flessione del -10% a 1,2 miliardi di euro.
Nel presentare il risultati, Martin Brudermüller (nella foto) ha citato anche il basso livello del Reno, causato dalla siccità, che ha avuto impatto sia sui livelli produttivi, sia sui costi dei trasporti. Inoltre, il terzo trimestre di quest'anno si confrontava con un trimestre 2017 molto positivo per il gruppo.
Per quanto concerne l’outlook per l’intero anno, BASF stima una leggera crescita delle vendite, una lieve flessione dell’Ebit prima delle poste straordinarie e un significativo decremento dell’Ebit.
Per quanto concerne le singole aree di attività il segmento Chemicals ha visto aumentare il giro d’affari del -7% a 4,3 miliardi di euro, grazie ad un aumento dei prezzi, sopratutto nei prodotti petrolchimici, ma il risultato operativo netto (Ebit) è risultato comunque inferiore di 251 milioni di euro rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, a causa dei ridotti margini negli isocianati e nei prodotti da cracking.
L’area Performance Products ha chiuso con vendite pari a 4 miliardi di euro, lo stesso livello del 2017, con Ebit in discesa del -6%, penalizzato soprattutto da effetti valutari e da cambiamenti di portafoglio. Sono invece cresciute del +5%, a 5, 2 miliardi di euro, le vendite del segmento Functional Materials & Solutions grazie alla ripresa dei prezzi nelle divisioni Catalysts e Performance Materials; in flessione però l’Ebit, pari a 347 milioni, che ha scontato maggiori costi fissi e bassi margini in tutte le divisioni. In forte crescita, infine, Agricultural Solutions, che chiude il trimestre con vendite per 1,2 miliardi (+26%) grazie all’acquisizione delle attività Bayer.
Per quanto concerne i futuri sviluppi del gruppo, Brudermüller ha ricordato l'acquisizione delle poliammidi Solvay, in esame alla Commissione europea (leggi articolo), il progetto di fusione delle attività oil&gas con LetterOne, che potrebbe essere completato entro la prima metà del prossimo anno, e la valutazione di opzioni strategiche per il segmento Construction Chemicals, che non escludono un’eventuale dismissione o joint-venture; queste attività valgono circa 2,4 miliardi di euro l’anno di fatturato e occupano 7mila addetti a livello globale.
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