15 ottobre 2018 08:09
La Commissione europea ha presentato giovedì scorso a Bruxelles un piano d’azione per lo sviluppo di una bioeconomia "circolare e sostenibile, a beneficio della società, dell'ambiente e dell'economia europei”.
La definizione è molto ampia e comprende tutte le attività che si basano su risorse biologiche e rinnovabili: agricoltura, silvicoltura e pesca, produzione alimentare, bioenergia e bioprodotti, comprese quindi le bioplastiche e la chimica verde, per un fatturato stimato in 2.000 miliardi di euro e 18 milioni di occupati. Secondo la Commissione, questo macrocomparto ha il potenziale per creare un milione di nuovi posti di lavoro “verdi" entro il 2030.
"È ormai evidente che c'è bisogno di un cambiamento sistemico nel modo in cui produciamo, consumiamo e ci disfiamo dei beni - ha commentato Jyrki Katainen (nella foto), Vicepresidente della Commissione responsabile per occupazione, crescita, investimenti e competitività -. Sviluppando la bioeconomia, vale a dire il segmento rinnovabile dell'economia circolare, possiamo individuare soluzioni nuove ed innovative per sopperire al fabbisogno di cibo, prodotti ed energia senza esaurire le risorse biologiche limitate del pianeta. Inoltre, ripensare la nostra economia e modernizzare i modelli di produzione non solo gioverà all’ambiente e al clima, ma ha anche un grande potenziale in termini di creazione di posti di lavoro verdi, soprattutto nelle zone rurali e costiere".
TRE AREE DI AZIONE. Il piano si articola su tre obiettivi principali e contempla 14 misure concrete da avviare l’anno prossimo:
L'INDUSTRIA CHIMICA APPOGGIA IL PIANO. La proposta è stata accolta di buon grado dalla federazione europea dell’industria chimica, Cefic: “La bioeconomia sta offrendo entusiasmanti opportunità all’industria chimica europea per creare nuovi prodotti e diversificare le materie prime di base - si legge in una nota rilasciata dall’associazione -. Riconosciamo che la Commissione è sulla buona strada con le tre strategie di azione l'approccio incentrato sulla politiche incrociate”. Secondo Cefic, i tempi sono maturi per potenziare gli investimenti, anche attraverso il programma Horizon.
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