13 settembre 2018 11:31
Unesda, associazione europea dei produttori di bevande analcoliche (soft drink), ha annunciato oggi l’impegno, preso dai propri associati, ad utilizzare entro il 2025 solo bottiglie plastica con un contenuto di PET riciclato di almeno il 25%. Impegno che viene ribadito nel nostro paese dall’associazione confindustriale Assobibe, federata Unesda. “Una volta soddisfatte queste condizioni - afferma l’associazione -, è possibile immaginare di superare l’obiettivo di riciclo minimo del 25%”.
Il programma ambientale annunciato dai produttori di bevande analcoliche prevede anche l’utilizzo, sempre entro il 2025, di bottiglie, chiusure ed etichette in plastica interamente riciclabili e l’avvio di iniziative per migliorare la raccolta dei contenitori in plastica immessi al consumo, rafforzando la collaborazione con i soggetti coinvolti nella gestione dei rifiuti da imballaggio. Inoltre, le aziende associate Unesda si impegnano a riutilizzare gli imballi in plastica usati, incluse le bottiglie, “dove questa soluzione offra particolari benefici a livello ambientale ed economico".
Secondo Assobibe, passi significativi sono già stati compiuti dalle aziende italiane per rendere gli imballaggi più sostenibili e per ridurre l’impronta di carbonio sull’ambiente (carbon footprint) attraverso diverse soluzioni, tra cui la riduzione di materie prime utilizzate, l’aumento dell'uso di materiali riciclati e l’eliminazione di barriere tecniche per la riciclabilità.
“L’obiettivo del settore, i cui imballaggi in PET sono i più raccolti nell’UE - afferma David Dabiankov, direttore generale Assobibe - è quello di contribuire alla creazione di un modello circolare per gli imballaggi in plastica migliorandone la riciclabilità, il contenuto riciclato, la raccolta e il riutilizzo. E’ un messaggio davvero importante che questi impegni vengano estesi a tutta Europa: le imprese vogliono che i loro imballaggi, comprese le materie plastiche, siano raccolti e riciclati e non vengano gettati nelle strade, negli oceani e nei corsi d’acqua”.
“Una migliore raccolta e riciclo degli imballaggi, insieme a una maggiore consapevolezza da parte dei consumatori, sono elementi fondamentali per questi obiettivi e per aumentare quantità e qualità di materie plastiche riciclate da poter usare - aggiunge Dabiankov -. É importante infine ricordare che in Italia, l’83,5% degli imballaggi in plastica è già raccolto e recuperato (Fonte: Corepla 2017), anche grazie al sistema Conai-Corepla per cui le imprese pagano per ogni tonnellata di materiale immesso in consumo”.
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