19 marzo 2018 14:44
Esercizio di stile o saggio di marketing, non manca di originalità il prototipo di frigorifero sviluppato da Electrolux, dove tutte le parti a vista sono realizzate con bioplastiche ottenute da risorse rinnovabili.
L’obiettivo, chiaramente, non è di trasformare l’elettrodomestico in compost, quanto di ridurre l’impatto sull’ambiente, in particolare per quanto concerne l’impronta al carbonio, nell’ambito di un programma di ricerca volto a produrre apparecchi più sostenibili.
Secondo quanto rivela la multinazionale svedese, il ’biofrigo’ avrebbe una carbon footprint inferiore dell’80% rispetto ad un modello convenzionale di pari capacità.
Si tratta di un progetto di ricerca avviato qualche anno fa dal Global Connectivity & Technology Center (GC&T) di Electrolux per valutare le possibilità di impiego delle bioplastiche nel settore e testarne le caratteristiche. Il materiale utilizzato per realizzare le parti a vista è stato fornito da NatureWorks, il gruppo statunitense specializzato nella formulazione di biopolimeri a base di acido polilattico (PLA).
Per ora è solo un concept e non è indicato il calendario per una eventuale commercializzazione.
Electrolux si era già impegnata in passato nella ricerca di materiali più efficienti sotto il profilo ambientale, sviluppando Carborec, un compound termoplastico basato su polipropilene riciclato, con impronta al carbonio ridotta del 30% rispetto al polimero vergine.
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Amut ha avviato in Australia il suo terzo impianto di riciclo in due anni mezzo, con piena soddisfazione del cliente. Dopo il PET è la volta delle poliolefine.