19 dicembre 2017 08:04
Buone notizie sul fronte dell’economia circolare: secondo i dati diffusi dall’associazione Petcore Europe, frutto di uno studio commissionato alla società di consulenza PCI Wood Mackenzie, sono sempre più le bottiglie e i contenitori in PET recuperati e riciclati nel vecchio continente.
QUASI IL 60% VIENE RECUPERATO: L’anno scorso, infatti, su 3,14 milioni di tonnellate di imballaggi in PET immessi sul mercato europeo, 1,88 milioni sono state recuperate - pari al 59,8% del totale - e 1,77 milioni di tonnellate riciclate meccanicamente. Rispetto a due anni prima, la percentuale di raccolta è aumentata del 7,4% e quella di riciclo del 7,3%.
Secondo il presidente di Petcore Europe, Paola Arlotti (Equipolymers), si tratta di percentuali mai ottenute dall’industria degli imballaggi in plastica, che potrebbero ulteriormente aumentare considerando che i riciclatori di PET hanno ancora capacità di riciclo non sfruttate da mettere in campo.
I tre principali paesi europei - Francia, Germania e Italia - da soli raccolgono il 47,9% degli imballaggi in PET recuperati a livello europeo, contro il 48,5% nel 2014 e il 53,3% nel 2013, segno che anche altri paesi si stanno facendo avanti. Aggiungendo Spagna e Regno Unito, la quota totale supera il 70% del totale europeo.
MIGLIORA LA QUALITÀ, MA… La percentuale delle bottiglie PET non colorate (clear) presenti nelle balle è aumentata per la prima volta negli ultimi cinque anni (+2,1%), arrivando al 17,3% del totale, anche se la situazione resta complessa da affrontare per i riciclatori. Infatti, a fronte di un 26% di bottiglie chiare o azzurro chiaro - più facili da riciclare - nei flussi che arrivano agli impianti di selezione c’è ancora un 25,5% di colorate verdi/marrone e un 30,8% di bottiglie di tonalità indefinita. Una raccolta più omogenea e differenziata per colore consentirebbe di ridurre gli scarti e aumentare le percentuali di riciclo, agevolando il raggiungimento dei futuri target UE.
SATURAZIONE IMPIANTI. Per quanto concerne la capacità nominale di riciclo degli imballaggi in PET, rispetto a tre anni fa è aumentata del 2,5% a 2,14 milioni di tonnellate, mentre l’effettiva trasformazione di rifiuti è cresciuta più velocemente (+7,2%) arrivando a 1.773.200 tonnellate, portando così la percentuale di utilizzo impianti all’83% contro il 79% del 2014. “Si tratta di un risultato positivo - commenta il direttore di Petcore Europe, Christian Crepet -, soprattutto considerando le sfide che l’industria del riciclo di PET sta affrontando: bassi prezzi della resina vergine, quotazioni dell’r-PET, margini sotto pressione, diminuzione della qualità delle balle e aumento degli scarti di processo”.
DOVE FINISCE L’R-PET? Infine, considerando gli utilizzi final del PET rigenerato, lo studio conferma il predominio della lastre, con il 38% del totale, seguite dalle applicazioni di soffiaggio con il 26% e dalle fibre poliesteri con il 24%.
I risultati dello studio saranno presentati in maniera più approfondita durante la Petcore Europe Conference, in programma a Bruxelles il 7 e 8 febbraio 2018.
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Amut ha avviato in Australia il suo terzo impianto di riciclo in due anni mezzo, con piena soddisfazione del cliente. Dopo il PET è la volta delle poliolefine.